Epidemia da labirintite elettorale a Corato!

Francesco Stolfa
Questo mese di gennaio noi Coratini lo ricorderemo come un incubo. Ci sta succedendo proprio di tutto. Ora pare perfino che stia diffondendosi ...
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Questo mese di gennaio noi Coratini lo ricorderemo come un incubo. Ci sta succedendo proprio di tutto. Ora pare perfino che stia diffondendosi nella popolazione una vera epidemia. No, non quella aviaria, per fortuna: è qualcosa che non riguarda le vie respiratorie bensì le coscienze. Ci è pervenuta questa lettera aperta della locale Associazione Medici di Base che denuncia una situazione molto grave e lancia un appello al Sindaco. Abbiamo deciso di pubblicarla immediatamente confidando nella notoria sensibilità del nostro Primo Cittadino.

Sig. Sindaco,
siamo medici e non ci occupiamo di politica, né di elezioni e neanche di referendum. La nostra missione è alleviare le sofferenze dei nostri pazienti e possibilmente portarli a guarigione.

Da alcune settimane abbiano registrato una inusitata diffusione nella nostra Città di una patologia molto rara e molto strana: la Labirintite Psicosomatica, che si manifesta mediante veri e propri attacchi di panico, depressione e, talvolta, improvvisi scatti isterici. Il fenomeno è stato sinora tenuto riservato ma la situazione ci sta ormai sfuggendo di mano. Sono sempre più numerosi i pazienti che ne denunciano i sintomi e si può parlare ormai della esplosione di un vero e proprio fenomeno epidemico. Ce ne siamo resi conto confrontando i dati in nostro possesso ma ormai non è difficile notare che torme sempre più numerose di cittadini si aggirano per la nostra città parlando da soli e ripetendo ossessivamente alcune frasi, del tipo: «E ora come faremo?»; «perché ci hai abbandonato?»; «senza di te che senso ha tutto ciò?»; «chissà cosa pensa veramente»; «san Cataldo, almeno tu non mi abbandonare». I vigili urbani hanno dovuto persino soccorre diverse persone che giacevano in pianto dirotto da diversi giorni davanti al portone del Comune e si stavano ormai lasciando morire di inedia. Nel contempo sono enormemente aumentati i tassi di assenteismo nelle scuole e in tutti i luoghi di lavoro; spesso sono gli stessi imprenditori, in preda a profonde crisi depressive, che non aprono i cancelli delle loro aziende. È triste doverlo constatare ma questa è ormai una Città alla deriva e lei, sig. Sindaco, ne è responsabile, sia pure in buona fede.

Il problema non è neanche il referendum del 5 febbraio in sè. Molti nostri pazienti ci dicono che, inizialmente, avevano accolto favorevolmente l’idea di votare per decidere una volta per tutte questa faccenda della provincia, perché pensavano di potersi comportare come al solito. Lo ha detto lei: quanti ne sono passati da viale Cadorna! Era una tradizione ma anche un rito, semplice e rassicurante come tutti i riti.
E ora? la gente passa da viale Cadorna e cosa trova? una porta chiusa! E la gente che fa? soprattutto cosa vota?
Lei sa bene quanti Coratini da anni, spesso da decenni o da sempre non sono abituati a decidere cosa votare: si passava da viale Cadorna, si chiedeva un consiglio, si riceveva una indicazione e soprattutto un bigliettino.

Ora lei pretende che migliaia, decine di migliaia di Coratini, d’improvviso, vadano a votare in questo referendum senza bigliettino!? Ma non si fa così! Ci scusi, glielo diciamo da un punto di vista squisitamente sanitario: certe novità radicali vanno preparate e introdotte gradualmente, altrimenti possono provocare squilibri psichici anche gravi.
È proprio quello che è successo in questi giorni e che è la causa di questa grave epidemia di “labirintite elettorale da carenza di bigliettino”. Lei non ci crederà ma sono settimane che i Coratini non parlano più né di calcio, né di politica né di affari e neanche della VI Provincia: fanno solo ipotesi su quello che voterà Gino.

Così non si può più andare avanti!
Ora, lei è anche la massima autorità sanitaria comunale e, in questa veste, deve pur assumersi le sue responsabilità. Le garantiamo che basterebbe una sua parola per provocare una immediata guarigione di massa. Sicuramente si griderebbe anche al miracolo: altro che le guarigioni da operetta del suo amico Berlusconi! Se ne gioverebbe di certo anche la sua carriera politica.
Ebbene, noi tutti medici coratini, per il bene della sua gente e per la nostra tranquillità, per la sua stessa carriera politica, la scongiuriamo: chiami radio, TV e giornali e, per amor del cielo, dica una buona volta come voterà al referendum.

giovedì 19 Gennaio 2006

(modifica il 3 Febbraio 2023, 12:30)

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