Mio figlio ha 16 anni e ormai non ha quasi alcun rapporto con me e con il padre

Antonio Di Gioia
Salve, sono una mamma molto preoccupata. Mio figlio ha 16 anni e ormai non ha quasi alcun rapporto con me e con il padre. Già da tempo in...
scrivi un commento 6

Salve, sono una mamma molto preoccupata. Mio figlio ha 16 anni e ormai non ha quasi alcun rapporto con me e con il padre. Già da tempo in casa si comporta come se non avessimo più alcuna autorità, non studia quasi per niente, è disordinato, svogliato, continua a ripeterci che lui fa quello che deve fare e che non dobbiamo scocciarlo. Abbiamo provato a parlargli ma lui vuole solo uscire e stare con i suoi amici, con i quali penso fumi cannabis. Quando abbiamo provato ad essere più severi con lui, ha iniziato a gridare e poi a mentire per fare quello che voleva. Non sappiamo come comportarci, ci dia un consiglio.

Una mamma.

Cara signora, ciò che lei mi racconta, in mancanza di ulteriori elementi, sembra rientrare nella più assoluta normalità per un ragazzo di 16 anni.

Come tutti sanno, l’adolescenza è un periodo di profondi cambiamenti, che possono comportare alterazioni repentine nell’umore, e, in alcune circostanze, portare anche ad un atteggiamento aggressivo e provocatorio.

La ribellione alle regole, il desiderio di sentirsi liberi e soprattutto di interagire con gli altri a modo proprio, lo scontrarsi con figure adulte e regole familiari sono fasi inevitabili nella costruzione di una propria identità.

L’adolescente, anche se con modalità non consapevoli, fa richieste che possono sembrare insolite e anche abbastanza contraddittorie,  passando dal bisogno di autonomia a quello opposto di dipendenza; chiede libertà, ma nello stesso tempo ha bisogno di sentirsi legato ai genitori, pur non ammettendolo esplicitamente.

Certo non è semplice relazionarsi quando da parte dell’adolescente c’è una difficoltà ad esternare in maniera chiara i bisogni, soprattutto quando i bisogni dei genitori sono altri.

Prima di ogni cosa io suggerirei di “ascoltare” quanto il ragazzo sta dicendo, al di là del contenuto delle parole, perché spesso, o quasi sempre, i messaggi verbali ci dicono molto meno di quanto una persona voglia comunicare. Ad esempio la richiesta di libertà non è sempre dettata dal bisogno di autonomia, ma dal bisogno di liberarsi dall’eccessivo controllo da parte dei genitori. Pertanto, dovrà avere la pazienza di “sperimentare” modalità nuove di relazionarsi con un figlio ormai non più bambino, ma nemmeno adulto. 

Non esiste una regola valida in assoluto, ma sicuramente un buon punto di partenza è cercare di dialogare. Le possibilità per un figlio di parlare, di sentirsi ascoltato, in modo autentico,  accettato e soprattutto non giudicato dai genitori, aiuta a creare una situazione di fiducia e comprensione, grazie alla quale è più facile mantenere un dialogo costruttivo.

In questo modo suo figlio potrà sentirsi libero di esprimersi, di rivelare anche le sue preoccupazioni e i suoi problemi. Nel caso dell’uso di cannabis potrà discuterne con suo figlio e comprendere con lui il significato attribuito dal ragazzo sia alle sostanze, sia all’esperienza trasgressiva stessa.

Piuttosto, è il caso di preoccuparsi quando tutto questo rimane sommerso e non c’è alcun tipo di dialogo, così come è preoccupante quando non vi sono atti di ribellione o conflitti generazionali.

Per i genitori rimane il problema della giusta distanza, il giusto equilibrio tra l’ansia di stargli  vicino, di controllarlo, e il rischio di apparire indifferenti.

È proprio vero il lavoro di genitore è il più difficile del mondo!

Buon lavoro.

giovedì 5 Gennaio 2006

(modifica il 3 Febbraio 2023, 11:46)

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti