Lettere per Natale

Fabrizio Ventura
I miei buoni propositi per il Natale del 2005 voglio tenerli per me auspicando di renderli concreti. Nel frattempo mi è accaduta una cosa...
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I miei buoni propositi per il Natale del 2005 voglio tenerli per me auspicando di renderli concreti.
Nel frattempo mi è accaduta una cosa strana. Nella mia casella postale oggi ho trovato due lettere, o meglio una lettera chiusa in una busta profumata ed un pezzo di carta bruciacchiato, sporco, scritto con qualcosa che non è né un colore nero né una penna.
In barba a tutte le leggi e leggine sulla privacy, non ho resistito di vedere di cosa si trattasse ed alla fine mi son trovato con in mano due lettere indirizzate a Babbo Natale / Gesù Bambino. Una proveniente dal ricco Occidente ed una dal povero Terzo Mondo. Lascio al vostro intuito capire quale proviene da un posto e quale dall’altro.
In un senso o nell’altro mi hanno impressionato tutte e due. E siccome non voglio essere l’unico a rimanere impressionato le consegno alla mia rubrica affinché raggiungano il maggior numero di persone.
Nel frattempo: buon Natale a tutti.

Caro Babbo Natale,
quest’anno ho fatto il bravo e penso di essermi meritato ciò che sto per chiederti.
Dunque, il computer l’ho cambiato l’altro ieri poiché quello comprato l’anno scorso era diventato troppo lento.
Il videotelefono con 80 suonerie, 150 sfondi, mp3, mpeg, jpg, allarme e antifurto non mi serve. Ce ne ho già 3.
La Playstation2 interattiva? L’ho riposta in una scatola in attesa della Playstation3, ma magari ne riparliamo il prossimo Natale.
Il TV color da 52′? Quello serve più al mio papà per guardare Ilaria D’Amico su Skysport, a me basta il cristalli liquidi da 42′ che ho in cameretta per vedere Harry Potter e tutte le sue avventure.
Per la moto o per la macchina è ancora troppo presto e poi, quando avrò 18 anni, vuoi che creda ancora a te? Vuoi che creda ancora alla favoletta di Babbo Natale? Chiederò direttamente al babbo e senza dover lasciare la letterina sotto l’albero.
Pensavo a qualche capo d’abbigliamento. Sì, però nel senso che se trovi qualcosa che ti piace nel mio armadio, prendilo pure. Tanto i miei capi alla moda sono nell’altro armadio. Quello a muro.
Magari qualche corso nuovo? Sai, quelli di nuoto, danza, karate, catechismo, informatica cominciano a stancare me ed i miei genitori. Poverini, accompagnarmi di qua e di là più volte al giorno. Ma forse è meglio di no; il regalo lo devi fare a me, mica ai miei genitori!
Pensavo ad una scatola di Ferrero Rocher ma non serve tanto quelli li frego ai vicini, che ogni giorno fanno una festa e mangiano solo quella roba.
Pensavo che potresti farmi diventare famoso, però a pensarci bene hai ragione: per questo chiedo a Maria de Filippi così prendo pure due piccioni con una fava. Divento famoso e, quando sarò più grandicello, mi trova pure la fidanzata.
Allora, caro Babbo Natale, voglio diventare più bravo di Ronaldo. Ah sì? Per diventare più bravo di Ronaldo anche Ciccio Graziani può andar bene? Che sbadato che sono! Me n’ero proprio dimenticato.
Oddio caro Babbo Natale, non so proprio cosa chiederti. Sto diventando pazzo, aiuto!
Ecco, magari segnalami il nome di un buon psicologo ma mi raccomando, non fare come l’anno scorso che mi desti il numero di quel Morelli che ho scoperto poi non essere nemmeno diplomato…

Caro Gesù Bambino,
non so se ho fatto il bravo. A dirti la verità non me lo sono nemmeno chiesto perché pensare alla sopravvivenza quotidiana, se non si è come te e soprattutto se si hanno otto anni, ti impedisce di pensare di fare il bravo. So solo che probabilmente sono stato più fortunato del mio amichetto che ha perso tutte e due le gambe saltando in aria su di una mina anti-uomo.
Di cose da chiederti ne ho veramente tante ma cercherò pensare solo a quelle più necessarie anche perché il pezzo di carbone che ho per scrivere è davvero molto piccolo e si consuma in fretta.
Ecco, vorrei riavere mio padre che qualche settimana fa è dovuto uscire con due uomini cattivi che avevano un cappuccio nero in testa, un fucile in mano e che son venuti a prelevarlo. Vorrei avere un’indigestione da star male almeno il giorno di Natale perché i crampi che mi piegano in due ogni giorno sono dovuti alla fame: mangiare ogni giorno, quando va bene, una ciotola di riso, non placa i dolori. Vorrei che mia madre stia sempre bene perché se il mio fratellino non viene allattato regolarmente rischio di diventare figlio unico mentre tu vieni al mondo. Vorrei che i rumori che devastano i miei timpani, almeno una volta, siano i rumori di fuochi d’artificio e non di bombe e scariche di fucili e mitra.
Tutto qui, caro Gesù Bambino. Sono solo queste piccole cose che ti chiedo e spero che tu possa realizzarle. E se decidessi di realizzare questi miei desideri ti chiedo un altro piccolo sforzo: fa’ che ciò che donerai a me possano riceverlo anche tutti i miei amichetti. Sai, abbiamo tanta voglia di ritornare a giocare e a ridere tutti insieme.
Io comunque mi conservo il pezzo di carbone che mi è avanzato. Caso mai dovesse servirmi per riscriverti l’anno prossimo. Se ci arrivo.

giovedì 22 Dicembre 2005

(modifica il 3 Febbraio 2023, 11:44)

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