Attualità

Halloween, la nostra terra e le nostre tradizioni

Gerri Ferrara
Uno sfogo "appassionato" sulla festa di recente importazione dal paese a stelle e strisce
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Pensavo ad Halloween e mi chiedevo: ma fino a che punto ci prostreremo davanti all’avanzata di questa pseudo-cultura americana?
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Fino a che punto saremo pronti al meretricio pur di divenire la copia fotostatica del modello statunitense?
rnSono allibito.
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Credevo – e mi auguravo – che il "problema" fosse solo italiano, vista la forte propensione che abbiamo per le scemenze televisive americane (siamo stati capaci di importare il wrestling!), per inglobare nella nostra lingua termini inglesi e per partecipare a guerre senza motivo pur di compiacere il caro Bu$h ed il suo delfino Blair (lasciando ai nostri servizi segreti il compito di fabbricare le prove che giustifichino eticamente una guerra ancor più irragionevole di quanto lo siano tutte le guerre). Invece mi trovo costretto a vedere che anche la ben più nazionalista Francia si è piegata a questi finti rituali macabri.

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La pochezza di noi occidentali è ancora più disarmante della pochezza di questi stessi rituali. Come è possibile dimenticare i nostri rituali secolari?
rnDa noi c’erano delle vecchie tradizioni che prevedevano che la sera prima del 2 novembre si dovesse lasciare su un tavolo un bicchiere di vino, qualche biscotto o un frutto per ingraziarsi gli spiriti che dall’alidlà tornavano sulla terra.
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Vivendo per un certo periodo a Macerata ho scoperto che c’era la tradizione di appendere sulle porte delle case, con ovvie ragioni apotropaiche, una corona di aglio. Dove sono andate a finire questi nostri rituali?
rnPossibile che il "dolcetto o scherzetto", abbondantemente sostenuto dalla Mattel (che fabbrica decine di articoli per la festa di Halloween) abbia cancellato le nostre tradizioni contadine?
rnMa soprattutto come è possibile sminuire una celebrazione per i morti in una festa?

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Perchè tale è Halloween, uno pseudo-carnevale per i più piccoli, un’orgia di pub che si vestono a lutto e di gente dal colorito cereo che gira con finti rivoli di sangue all’angolo della bocca. Possibile che per esorcizzare la morte, ci si debba prostituire ad un modello socio-culturale a noi totalmente alieno? Cosa ci dice Halloween? Dov è l’aggancio con la nostra terra e le nostre tradizioni?
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rnE vi assicuro che il disorientamento si fa disgusto per chi, come me, è purtroppo passato per l’esperienza della perdita di un padre.
rnE vi assicuro che vedere la morte trasformata in un circo del genere non è piacevole.
rnFa rabbia vedere bambini che chiedono un dolcetto quando si ha solo voglia di starsene in silenzio ed in disparte a pensare a quello che è stato tuo padre, e che ora è solo un corpo morto sotto un metro di terra che ti guarda sorridente da una lapide.

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Per molti non credenti come me, di fronte alla morte di un padre nel pieno dell’età non c’è altra reazione che quella di cadere in un totale nichilismo.
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Nichilismo che si fa rabbia di fronte alla stupidità della nostra società moderna e occidentale, cresciuta sul modello americano, tanto orientata sul materialismo (e non quello storico, purtroppo) da trasformare la morte ed il dolore in una sorta di idiozia finto-baccanalesca.
rnSono veramente disgustato. Provo quasi vergogna di essere un occidentale bianco: non è piacevole sentirsi un po’ come le prostitute di Satana.
rnSoprattutto ora che sono a contatto con gente di cultura africana che, ad esempio, tramanda da migliaia di anni una lingua non scritta (il lingala) e che continua a parlarla anche nei paesi in cui è emigrata.

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A quando lo studio dell’inglese al posto dell’italiano nelle scuole?
rnA quando lo studio del creazionismo al posto del darwinismo?
rnA quando l’uso del dollaro per andare a fare spese?
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Avrei voluto aggiungere anche "a quando, anche da noi, l’uso immotivato dei fuoristrada in città?", ma purtroppo questo è un fenomeno già in rapida espansione.

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In fondo, credo che non serva acquistare delle zucche per festeggiare Halloween: ce ne sono già troppe – e vuote – in giro.
rnPerdonate lo sfogo, ma è nato da sè. Non credevo e non volevo scrivere tanto.
rnGrazie.

martedì 8 Novembre 2005

(modifica il 14 Luglio 2022, 14:45)

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