Quasi 8 ore di consiglio comunale hanno portato oggi la città di Corato ad una decisione storica, infatti, nella seduta odierna è stata espressa la volontà di chiedere alla città, attraverso un referendum, se bisogna o meno far parte della Sesta Provincia Barletta-Andria-Trani.
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In via preliminare il consiglio comunale ha approvato all’unanimità gli articoli 55 e 56 dello Statuto Comunale che prevedono, appunto, la forma referendaria, intesa come un migliore coordinamento fra gli orientamenti che maturano nella comunità e l’attività degli organi di governo.
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Si tratta di un referendum propositivo dove i soli cittadini di Corato residenti in città e quindi non valido per chi non risiede a Corato, saranno chiamati ad esprimere il proprio voto favorevole o contrario, verso la proposta presentata.
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Durante il consiglio comunale sono nate 3 proposte di delibera, la prima presentata dai DS e Margherita che volevano l’immediato ingresso nella Sesta provincia, ma una votazione di 15 contrari, 5 favorevoli e 2 astenuti (De Lillo e Arsale), ha bocciato questa richiesta.
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Poi si è passati a votare quella del consigliere De Lillo che suggeriva di costituire una commissione cittadina, formata da forze politiche e sociali, per vagliare i pro e i contro sull’ingresso di Corato nella Bat. Qui la votazione ha visto 2 favorevoli (De Lillo e Arsale), 15 contrari (Forza Italia, U.D.C., Rinnovamento e Allenaza Nazionale) e 5 astenuti (D.S., Margherita e Rifondazione).
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Infine la votazione che ha deciso per il Referendum ha visto convogliare tutte le forze politiche (ad esclusione di De Lillo e Arsale astenuti) con 20 voti a favore della procedura referendaria.
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Toccherà ora ai cittadini residenti di Corato chiedersi se sia meglio rimanere nella provincia di Bari o andare nella Sesta Provincia.