Odore di soffritto, acqua che bolle, leccornie che camminano tra la platea. Ebbene sì, questa volta il palco del teatro comunale ha ospitato una vera e propria cucina da chef, con tanto di fornelli, lavabo, forno e tutte le attrezzature da cucina utili per preparare piatti prelibati. C’è anche una telecamera puntata sul bancone, che consente al pubblico di seguire passo passo la preparazione dei piatti.
Si tratta della cucina del ristorante Belle Ripiene, gestito da quattro donne: la pugliese Ida (Rossella Brescia) ex ballerina di lap dance con il vizio del gioco; la romana Dada (Samuela Sardo) mamma di cinque piccoli bambini, con un marito che chiama Peter – da Peter Pan – perché fugge da ogni responsabilità familiare (va a giocare a calcetto, mentre sua moglie porta tutti i figli al ristorante non sapendo a chi affidarli); la lombarda Leda (Roberta Lanfranchi) grande salutista, che vive felicemente (così sembra) da single e soprattutto children free; la napoletana Ada (Tosca D’Aquino) fiera e mascolina e soprattutto determinata a vendicarsi per il tradimento del suo ex marito.
La storia si svolge interamente all’interno della cucina. Tra la preparazione di un piatto e l’altro si susseguono varie vicissitudini, spiritosi equivoci, segreti e rivelazioni. Le quattro chef cercano di dare il massimo per fare colpo sui vari e probabili ispettori che dovrebbero assegnare l’agognata stella Michelin al loro ristorante. E la ottengono, così le loro vite, inizialmente accomunate dalla paura del fallimento, possono finalmente ricominciare. La loro passione e amicizia sono l’anima della cucina del ristorante.
La “gustosa” commedia di Massimo Romeo Piparo, scritta con Giulia Ricciardi è un esilarante spettacolo che rompe gli schemi della commedia tradizionale e annienta la distanza tra pubblico e palcoscenico. Infatti i piatti preparati vengono serviti davvero agli spettatori della platea. Grande nota di ammirazione per l’interpretazione delle quattro chef, splendidamente omogenea: la loro verve, che caratterizza la provenienza geografica, ne attraversa gli ideali, i modi di dire e di fare, cosa che indubbiamente diverte il pubblico.