Quarantanove giorni dopo, riecco il mercato. L'arancione, tornato lunedì scorso a colorare la Puglia, ha permesso nuovamente agli ambulanti di riprendere a lavorare. Un sabato nuvoloso ma caldo, che ha portato tanti coratini a popolare l'area mercatale compresa tra via Prenestina e via Casilina.
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Nonostante il via vai, dietro i sorrisi di cortesia verso i clienti, tra gli operatori si cela grande timore per il futuro e tanta delusione. «Guarda tutte queste persone, – ci dice uno di loro – passano ma non comprano. Sono usciti per fare qualcosa di diverso, per rivedere qualche amico, ma in realtà non hanno l'esigenza di acquistare».
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«Se la sera non puoi uscire per il lockdown, non puoi festeggiare, non puoi andare a mangiare una pizza – aggiunge un ambulante che vende abiti da sera e da cerimonia – di sicuro non hai bisogno di un vestito». «C'è chi – spiega un altro – ha imparato ad usare internet e ad acquistare da lì a prezzi competitivi che noi non possiamo sostenere».
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Nel video che accompagna il pezzo abbiamo ascoltato tre tra i pochi operatori coratini che, con le loro bancarelle, sono presenza fissa al mercato. Tra gli altri che vengono da Andria, Canosa, Bitonto e Bisceglie, c'è chi ha preferito non parlare ma, a microfoni spenti, ha spiegato che c'è anche chi si è indebitato e molti non sono riusciti a pagare i fornitori.
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Questa terza ondata è stata la più difficile da superare. A differenza della prima, sono pochi i risparmi in cassa e quasi tutti non sono riusciti ad avere ristori dal Governo. «Ci hanno abbandonati», è la frase più ripetuta. Rimane la speranza di tornare nuovamente a vendere come al rientro, l'anno scorso e soprattutto di buttarsi alle spalle – con le riaperture – due anni difficili.
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L'aspirazione degli ambulanti ( essere aiutati dal Governo) è giusta. ma difficilmente realizzabile, poichè la sinistra aiuta i dipendenti pubblici, suo serbatoio di voti, non certo gli autonomi,le partite Iva,i commercianti ,gli artigiani.