La storia di Aldo Petrizzelli è quella di molti emigrati che prendono il coraggio a due mani e decidono di lasciare la propria terra per realizzarsi altrove. Poco più che maggiorenne, nel 2011 fece fagotto e si trasferì in Germania per continuare a coltivare il suo sogno di lavorare dietro i fornelli, dopo la gavetta fatta a Corato e in diversi alberghi in Italia, anche 5 stelle lusso. Oggi, a distanza di dieci anni, insegna ai tedeschi a preparare una buona focaccia o a fare gli strascinati fatti in casa. «Sono partito per la Germania senza certezze ma pieno di speranza, confortato dalle parole di mio padre Michele e di mia madre Maria» racconta Aldo, 29 anni. « Non conoscevo la lingua, ambientarmi è stato difficile. Avevo trovato questo lavoro in un ristorante italiano gestito da siciliani grazie a un contatto che avevo conosciuto durante una delle stagioni che ho fatto da giovanissimo ma non è quello che volevo. Nonostante tutto ho continuato a lavorare sodo per cambiare la mia vita».
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La svolta arriva quattro anni fa, quando riesce ad entrare nello staff di Neumaier Hirsch a Weißenhorn, piccola cittadina a metà strada tra Monaco di Baviera e Stoccarda, ad una manciata di chilometri da Ulm. Un ristorante con albergo che ospita anche matrimoni e congressi. «Qui hanno riconosciuto il mio valore. In fondo gli italiani sono molto ricercati da queste parti per le loro abilità in cucina». Sebbene il ristorante serva principalmente cucina tedesca, Aldo racconta la tradizione culinaria del nostro Paese insegnando a turisti, dipendenti di aziende e anche scolaresche, quello che le nostre nonne tramandano a figlie e nipoti. «Tra le preparazioni più apprezzate c'è quella della pasta fresca e della pizza, – dice il giovane chef coratino – che qui comprano surgelata da riscaldare nel forno. Ma non parlo solo di impasti e panificazione, spiego anche come preparare un buon sugo per condire gli strascinati».
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In questi dieci anni Aldo si è fatto tanti amici in Germania, ha conosciuto la siciliana Adele Maria poi diventata sua moglie, è il papà della piccola Naomi e l'anno prossimo nascerà il suo secondo bambino. «È vero, qui in Germania viene riconosciuta la professionalità di chi lavora in cucina con stipendi adeguati, tutele e benefit». Niente crisi post-covid, anche durante il lockdown. «Abbiamo lavorato più del solito perché, da queste parti, il take away è diffuso anche per i ristoranti. E dopo non c'è stata neanche la carenza del personale della ristorazione che avete avuto in Italia, nonostante anche in Germania ci siano ammortizzatori sociali come il reddito di cittadinanza».
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Sebbene il gigante teutonico sia un'oasi felice, il futuro di Aldo potrebbe essere di nuovo in Italia. «Qui mi trovo bene ma sto pensando, con la mia famiglia, di tornare a Corato. La nostalgia di casa è forte, sia per me che per mia moglie. Ci manca proprio il modo di vivere italiano. Dopo aver scelto di fare un salto nel buio trasferendomi giovanissimo in Germania, sono pronto a rischiare di nuovo».
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Complimemti
benissimo, bravissimo. ma in cambio cerca di farti insegnare dai tedeschi come si fa ad avere governi stabili per 40 anni, ad essere il motore economico di un intero continente, a dettare regole in europa, bacchettando (giustamente) tutti gli altri e a saperlo fare dopo essersi accollati le sorti di un'altra nazione sana sana, disastrata e annichilita come la DDR …
Ke peccato…i nostri paesani e i nostri talenti vanno via …c'è pcat
Sig. Aldo, resti in Germania, qui in Italia c'è lo schifo
Un ragazzo coraggioso……e …con tanta voglia di lavorare ….tanti cari auguri per tutto!!
Lascia perdere, resta dove sei!!
A Corato ci devi tornare per le feste comandate e per le vacanze, ti pentiresti della tua scelta.
Bravissimo Aldo.Il bambino della mia porta accanto è diventato proprio ” GRANDE”.Sotto tutti i punti di vista.Ti auguro traguardi sempre più prestigiosi!
Grazie a tutti!!! Siete stati davvero in tanti a scrivermi e a complimentarvi. grazie di cuore ♥️