«Per le amministrative ci siamo anche noi».
La precisazione arriva dal movimento nazionale per la sovranità, in riferimento alla campagna elettorale che in città sembra non essere ancora decollata e della quale abbiamo tracciato un quadro nei giorni scorsi.
«Il movimento, che a livello nazionale, è retto dal segretario è Gianni Alemanno, è presente anche a Corato con il consigliere comunale uscente Cataldo Mazzilli» fanno sapere i vertici che aggiungono: «saremo presenti alle prossime elezioni. Al momento da soli, ma aperti al dialogo con altre forze politiche di area».
Un'altra fugacissima meteora, nella fantasmagorica frammentazione della politica italiana. Ma a cosa serve tutto questo? Solo “spezzettando il potere”, si può infatti sperare di conservarne qualche briciola. Se ci fosse stato il bipartitismo, alcune persone sarebbero sparite da tempo dalla scena politica. E invece eccole qua a fondare partiti, movimenti, gruppi, scismi, sodalizi vari: finchè c'è qualcuno che le segue, ciò accadrà sempre. Ma perché avviene tutto questo? E' che la gente è confusa, infastidita da tutto quello che le succede intorno, e insegue qualunque lucciola, confondendola per un potente e rassicurante faro. Alemanno è di Bari, ma ormai radicato a Roma: perché non creare qui un nuovo partito, invece di inseguire personaggi alieni alla nostra realtà?
commissario straordinario a vita !!! se il dotto di gennaro avesse ragione, quale soluzione x Corato, x la regione puglia, x la nazione? commissario x sempre. la sintesi espressa dal commissario (consiglio comunale, giunta, maggioranza ed opposizione, commissioni e consulte) è quello che ci vuole x un posto dove le aspirazioni di tutti vanno ben oltre la possibilità di realizzarle.
Ringrazio Uarius per la stima. E' quel “tanto…” finale che, proprio, non mi lusinga. Scherzi a parte, anche nerdrum (mannaggia agli pseudonimi..!) mette in evidenza ciò che il retaggio rivela: il desiderio ancestrale dell'italiano di avere un solo capo, ed incondizionato. E' anche più facile, in caso di fallimento del suo operato, additarlo, defenestrarlo, “fargli la festa”. Purché se ne abbia la capacità. Riguardo all'invito a candidarmi, è la delusione nel non essere riuscito, in tanti anni, a risvegliare il senso della dignità del Sud, che mi blocca. Comunque manca, fra i politici in genere, quell'umiltà che li dovrebbe obbligare a mettersi “completamente” al servizio della gente, a stare fra la gente. Ora mi sembra invece che debba essere la politica a mettersi al loro servizio.
Salvatore, in pratica dalle tue puntuali e precise analisi(che possono anche non piacere) si evince che oltre a questo usato ben tenuto non c'è nessuna novità nel panorama politico cittadino; in considerazione, anche, del fatto che il governo del cambiamento a livello locale non si concretizza e che non c'è nessuno che si propone con un programma fattibile. D'altronde, come asserito da un commentatore, noi coratini da una parte critichiamo, a volte anche aspramente, i politici locali e dall'altra li votiamo in segreto, nella speranza che ci venga reso il favore. Cordialmente