Olio nuovo
Il caso

Prezzo dell’olio in discesa, produttori in allarme. Per la Camera di commercio quotazioni «non accertabili»

Giuseppe Cantatore
Giuseppe Cantatore
Se la campagna olivicola e olearia dello scorso anno aveva lasciato tutti soddisfatti, grazie a un mix di alta qualità, abbondante quantità e prezzi elevati, lo stesso non sembra potersi dire per quanto sta accadendo nell'annata in corso
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Il bollettino della Camera di commercio
Il bollettino della Camera di commercio

Anno nuovo, problemi vecchi. Se la campagna olivicola e olearia dello scorso anno aveva lasciato tutti soddisfatti, grazie a un mix di alta qualità, abbondante quantità e prezzi elevati, lo stesso non sembra potersi dire per quanto sta accadendo nell’annata in corso.

A creare timori e turbolenze è il prezzo dell’olio all’ingrosso, termometro che sta facendo fibrillare gli addetti ai lavori. «Avevamo iniziato la campagna nei primi giorni di ottobre con ottime premesse e con un prezzo dell’olio all’ingrosso intorno ai 9-9.5 euro al chilo» spiega Michele Arbore, uno dei tanti piccoli produttori coratini. «Poi, improvvisamente e in maniera repentina, il mercato è calato in tutte le piazze europee ed è finito in una fase di stallo, al punto che la Camera di commercio non è stata in grado di stabilire un prezzo ufficiale».

In base alla situazione rilevata il 12 novembre scorso, infatti, la Camera di commercio ha definito le quotazioni «non accertabili» in quanto «il mercato dell’olio evo è in fase di assestamento». Ora, a far tribolare i produttori è il nuovo prezzo che verrà stabilito: il timore è che possa essere eccessivamente basso.

«Si diceva da qualche tempo che il prezzo dell’olio sarebbe calato, ma non era chiaro in quali termini. Poi tutto si è fermato» prosegue Arbore. «Ovviamente questa incertezza rende instabile anche il mercato delle olive perché diventa difficile comprare senza avere un rifermento chiaro per l’olio. Sento dire che il prezzo potrebbe addirittura arrivare a 7 euro euro al chilo: sarebbe un grosso danno perché non riusciremmo a stare nelle spese».

Ma a cosa si deve la tensione sui mercati? «Alla base di questo prezzo in discesa c’è l’inserimento sul mercato di grosse quantità d’olio a basso costo (intorno ai 5 euro al chilo) dal Portogallo» sottolinea Arbore. «Questi Paesi, rispetto all’Italia, riescono a produrre tanto tenendo i prezzi bassi, mentre noi abbiamo ancora una raccolta più tradizionale, con una maggiore qualità ma con costi superiori. La campagna dello scorso anno fu straordinaria anche perché nel resto d’Europa era stato prodotto poco olio mentre da noi abbondava: stavolta invece la situazione sembra quasi capovolta. Ma noi, per avere una giusta remunerazione, dobbiamo davvero solo sperare che nelle altre nazioni la raccolta vada male? Noi piccoli produttori ce la mettiamo tutta. Di sicuro non possiamo essere influenzati dalle produzioni estere perché a queste condizioni non possiamo competere».

C’è, in ogni caso, chi predica calma e assicura che la tensione sui mercati – principalmente dovuta a schermaglie commerciali e speculazioni estere – non avrà vita lunga e di qui a un paio di mesi potrebbe e dovrebbe riportare le quotazioni su livelli accettabili.

Prezzi a parte, secondo gli addetti ai lavori quella 2024 sarà un campagna abbastanza breve. «Credo durerà al massimo fino all’inizio di dicembre perché il prodotto è poco a causa della siccità che negli ultimi mesi ci ha reso la vita molto difficile e dei diversi sbalzi di temperatura che hanno compromesso la fioritura delle piante. Quanto alla qualità – conclude Arbore – siamo sempre su alti livelli, ma abbiamo visto che a volte non basta per essere competitivi sul mercato».

lunedì 18 Novembre 2024

7 Comments

  1. lo zio pino ha detto:

    solita vecchia storia, i prezzi a inizio campagna sono alti, l’olio novello e verdolino stuzzica i mercati, poi arriva la piena raccolta, tutti con panni e verghe alla mano, milioni di quintali conferiti in pochi giorni e il prezzo cala. se poi ci si mette qualche altro paese, europeo o extra, ma ci credo poco, il gioco è fatto, prezzi in caduta libera, fino alla fine della stagione , quando gli ultimi grossi proprietari raccolgono solo quando il mercato è risalito abbastanza.
    è il copione di ogni anno, compreso l’anno scorso, anche se con prezzi più elevati in media.
    ma tranquilli agricoltori, c’è una menna a cui attingere, una mamma amorevole che è vero, un pò vi strapazza, ma poi vi riempie di coccole e baci …

  2. Pino ha detto:

    Potevate evitare di pubblicate un articolo insignificante……il senso quello di aggiornare il consumatore sulla discesa del prezzo dell olio ….mha

    1. carbocatione ha detto:

      insignificante sarà per te, io ci tengo a sapere se mi costerà 10/1 euri o 7/8 euri al litro, al consumo, al dettaglio.
      altrimenti, se i prezzi si mantengono così alti, via libera agli oli di semi, sparagni e combarisci, tutto il mondo li usa e ancora non sono morti.

      1. Laterry ha detto:

        Nessuno dice il contrario, ma se si vuole un prodotto extravergine è giusto che chi vende l’olio rientri dei costi e delle fatiche. Il prezzo dell’extra vergine lo fanno i produttori che tra calamita, ruberie, siccità e scarsa resa nn riescono mai ad ottenere un guadagno giusto.Ognuno di noi è libero di scegliersi l’olio che ritiene più idoneo al proprio fabbisogno .
        La storia dei prezzi stracciati durante la raccolta del prodotto è vecchia e dimostra come l’agricoltura e di conseguenza i nostri prodotti locali nn vengono tutelati.

  3. luigi ha detto:

    la resa è soddisfacente la quantità è bassissima il problema a mio avviso è quello che giunge nel porto di Bari e non solo, milioni di quintali di olio di dubbia provenienza con destinatari ignoti, piuttosto che guardare il costo io mi preoccuperei del TAGLIO.

  4. Patriota coratino ha detto:

    Questo è il risultato dei governi fantocci che si sono susseguiti, destra e sinistra senza distinzione,e della tanto pubblicizzata Europa,di cui siamo succubi.
    Per non parlare di come stanno cambiando il clima,voluto,con le scie chimiche…..sempre voluto dai governi fantocci, facendo sempre più aumentare i costi nel settore agricolo e della zootecnia.

    1. ambvogio ha detto:

      le scie chimiche?
      le scie chimiche???
      le scie chimiche ??????????

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