L'intervista

Il vescovo in visita nelle scuole di Corato: «Ci mettiamo in ascolto dei giovani per comprendere le loro difficoltà»

Francesca Maria Testini
visita arcivescovo d'ascenzo
Il vescovo D'Ascenzo in visita al “Tattoli-De Gasperi”
Il comprensivo “Tattoli-De Gasperi” è stato il primo istituto della nostra città a ricevere e accogliere la visita dell’arcivescovo che ha incontrato nei diversi plessi tutti gli studenti, dai più piccini ai più grandi, i docenti e il personale Ata
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Una calorosa accoglienza è stata riservata all’arcivescovo Mons. Leonardo D’Ascenzo che, per la visita pastorale di tutte le scuole dell’arcidiocesi, mercoledì scorso ha fatto tappa a Corato.

Dopo la scuola secondaria di primo grado “Rocca-Bovio-Palumbo” di Trani e l’istituto “Giovanni XXIII” di San Ferdinando di Puglia, il comprensivo “Tattoli-De Gasperi” è stata la prima scuola della nostra città a ricevere la visita dell’arcivescovo che ha incontrato nei diversi plessi tutti gli studenti, dai più piccini ai più grandi, i docenti e il personale Ata.

Festosamente accolto con l’inno della scuola “Siamo noi il Tattoli-De Gasperi”, scritto dalla docente Raffaella Leone, Mons. D’Ascenzo ha augurato ai piccoli di essere «bellezza bellissima», ovvero di metterci sempre il cuore in ciò che fanno ed essere veri amici tra di loro perché, stando insieme, la bellezza di ognuno si amplifica divenendo bellissima.

Destinatario di letterine e richieste ben precise anche da parte dei più grandi, l’arcivescovo ha chiesto loro di esplicitare i desideri riguardanti il mondo della Chiesa. Dopo aver ascoltato, ha invitato a riflettere sulle parole di Don Tonino Bello: “Per volare alto c’è bisogno di abbracciarsi perché così si può contare non solo sulla propria ala, della quale ognuno di noi è dotato, ma anche sull’ala dell’amico”.

In occasione della visita abbiamo posto a Mons. D’Ascenzo alcune domande sul rapporto tra la chiesa e i giovani.

Perché ha deciso di visitare le scuole dell’arcidiocesi?

Ho deciso di visitare tutte le scuole con un calendario che impegnerà tutto l’anno pastorale e scolastico perché desidero incontrare i nostri ragazzi e giovani insieme a tutto il personale scolastico nel mondo in cui trascorrono buona parte del loro tempo. Auspico che da una maggiore conoscenza e vicinanza possa nascere qualcosa di buono sia per il mondo della scuola sia per il mondo della Chiesa.

Qual è il messaggio che ha voluto trasmettere?

Nel contesto del cammino sinodale delle chiese italiane il mio intento è maturare ancora di più il nostro sentirci e riconoscerci come Chiesa che cammina insieme. I nostri giovani sono Chiesa. Li incontro non per dire loro qualcosa ma per ascoltarli, affinché possano comprendere di essere componente preziosa per la nostra Chiesa. Voglio ascoltarli in rapporto a cosa pensano della nostra Chiesa, a cosa desiderano che la Chiesa facesse per loro. Nella Chiesa c’è bisogno dei giovani: della loro confusione, dell’entusiasmo, del desiderio di sognare e volare che li caratterizza. Senza di loro la Chiesa sarebbe triste.

Quali sono le azioni messe in atto o che intende mettere in atto la Chiesa diocesana per contrastare la dispersione e il disagio giovanile, visti i recenti fenomeni criminali che hanno coinvolto anche Corato?

Il disagio giovanile che a volte sfocia in azioni criminali è un fenomeno complesso e delicato. Stiamo cercando di agire assieme agli altri soggetti educativi: le famiglie, la scuola, la politica, il mondo dello sport e le forze dell’ordine. Da un anno stiamo lavorando in questo patto educativo provinciale: assieme alla Prefettura cerchiamo di metterci innanzitutto in ascolto dei nostri giovani anche per comprenderli negli aspetti di difficoltà e disagio che vivono per poi dare loro delle risposte tutti insieme. Solo in questo modo, agendo insieme, credo, si possano dare risposte efficaci. Come Chiesa, in particolare, lo sforzo è quello di educarli a vivere relazioni rispettose dell’altro, nella disponibilità e nel riconoscimento della dignità di ogni persona. C’è bisogno di una vera e propria educazione alla vita che non può essere sprecata. La vita dei giovani va accompagnata da noi adulti. Occorre investire in attenzione, cuore e tempo per donare loro vicinanza e condivisione.

domenica 6 Novembre 2022

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