Con l’arrivo del bilancio di previsione in consiglio comunale le carte del Partito Democratico saranno, una volta per tutte, scoperte. Trattandosi del documento di maggior interesse politico di tutta l’attività amministrativa, una sua approvazione all’unanimità della maggioranza o a maggioranza della maggioranza, quindi con qualche battitore libero tra gli aderenti al progetto politico che ha portato all’elezione di Corrado De Benedittis, andrebbe a delineare in maniera definitiva i contorni e i confini della maggioranza consiliare.
In particolare il voto circa il bilancio di previsione servirà a capire qual è la posizione del Partito Democratico; qual è lo stato di salute del gruppo consiliare e se vi sia – come è sembrato nell’ultima seduta dell’assemblea – una spaccatura tra la capogruppo D’Introno e il consigliere Aldo Addario. La spaccatura tra gruppo consiliare e assessori è ormai acclarata con l’assessore Concetta Bucci ufficialmente disconosciuta e ripudiata e l’assessore Felice Addario “rettificato” nella sua votazione favorevole al DUP.
Il Partito Democratico non può permettersi posizioni diverse tante quanti sono i suoi rappresentanti istituzionali.
Sembra ormai acclarato che i quattro consiglieri di Direzione Corato non saranno presenti in consiglio comunale. Sembra ormai chiaro che si sta attendendo il pronunciamento della giustizia amministrativa relativamente al ricorso proposto dallo stesso partito sull’approvazione contestuale di DUP e Bilancio di previsione dell’anno 2021 prima di prendere parte a qualsiasi discussione relativa al successivo bilancio.
Ciò che accadrà in aula, domani, guardando verso i banchi del PD ancora però non è chiaro.
I bene informati parlano di una riunione di maggioranza molto accesa nel corso della quale la segreteria del Partito Democratico non ha saputo garantire per i propri consiglieri comunali. Una riunione nella quale il sindaco De Benedittis avrebbe chiesto una definitiva chiarezza da parte del PD, invitando il partito a prendere una posizione decisa e definitiva rispetto al rapporto con l’amministrazione comunale. Una sorta di invito alla porta senza però porgere il cappotto.
D’altra parte, dopo l’accesa battaglia della consigliera D’Introno in merito al documento unico di programmazione e le critiche mosse in sede di commissione alla nota di aggiornamento del medesimo documento, è difficile ipotizzare un accoglimento totale del bilancio di previsione da parte della capogruppo. È evidente, tuttavia, che l’ennesimo voto diverso rispetto a quello del suo collega di partito Addario e sia rispetto a quello della maggioranza compatta, metterebbe di fatto la consigliera D’Introno fuori dalla maggioranza, trattandosi non più del voto espresso su atti propedeutici, bensì sul documento nella sua interezza. Anche l’eventuale scelta di non partecipare al voto sarebbe una netta posizione politica di respingimento del bilancio di previsione. Il Partito Democratico non ha più scelta: nel consiglio comunale di domani dovrà prendere una posizione netta, evidente, lapalissiana. Non sono più ammessi giochi di prestigio, né tanto meno assenze strategiche.
Innegabile che l’esito del voto di domani potrebbe determinare anche degli assestamenti all’interno della giunta comunale, in fase di rimaneggiamento. La forza politica del Partito Democratico in seno alla maggioranza va riducendosi e potrebbe persino annullarsi con un voto contrario o una mancata partecipazione al voto sul bilancio dei due consiglieri.
L’attesa sta per terminare. Il bilancio potrebbe essere quella mossa che ricuce o squarcia definitivamente i rapporti tra PD e amministrazione comunale. Intanto l’opposizione, quella uscita dalle urne, è ferma ai box, in silenzio.
Rivoluzione gentile… sì ma tra le forze del centro sinistra!!! Con la gentilezza con la quale si chiede agli ” interessati “ di sgomberare il campo!!!!
Addario capogruppo Pd e Mastrodonato rimpiazza D introno.