Nei giorni scorsi, l’assessore alla qualità urbana e urbanistica, Antonella Varesano, d’intesa col sindaco Corrado De Benedittis, ha avviato un percorso di incontri con gli amministratori dei condomini interessati dall’annoso problema delle strade private ad uso pubblico che interessano una decina di aree del territorio: zona via Andria, zona via Santa Faustina, zona via Gigante, zona via Carafa, zona via Traiana, zona via Egnazia, zona viale Friuli, zona via Trani e zona via Lama di Grazia.
Le strade private ad uso pubblico sono un escamotage burocratico, utilizzato in passato, molto conveniente per gli imprenditori del mondo delle costruzioni, in quanto le superfici di tali strade erano utili ai fini del calcolo delle cubature realizzabili.
«Durante il proficuo incontro, molto apprezzato dagli amministratori di condominio che vi hanno partecipato, sono state inquadrate le problematiche legate alle strade private ad uso pubblico e le varie casistiche esistenti sul territorio di Corato» spiegano dal Comune. «Al termine di questa ricognizione, ci si è impegnati, ognuno per quanto di propria competenza, ad acquisire la documentazione necessaria alla conoscenza e all’approfondimento dei contenuti delle singole convenzioni, stipulate tra le ditte costruttrici delle lottizzazioni interessate e le varie amministrazioni comunali nel tempo.
Dette superfici, che si configurano come strade liberamente percorribili da chiunque come una qualsiasi via pubblica in realtà, costituiscono una fonte di disagio per i residenti, in quanto spesso non si è dato seguito alle convenzioni stipulate nel momento della costruzione. Allo stato attuale, quindi, il Comune, non può intervenire sul degrado diffuso, costituito da usura del manto stradale dei marciapiedi, assenza di pubblica illuminazione, presenza di erba parietaria e rifiuti, essendo queste aree private dei legittimi proprietari. A breve – conclude il Comune – si darà seguito al percorso intrapreso con un nuovo incontro operativo».
Bisogna dare atto in maniera oggettiva che dopo il passaggio dei sapientoni che hanno creato il problema (alla faccia dei concittadini da cui hanno preso i voti) e dopo i maghi che hanno promesso di risolverli (prendendo in giro i concittadini da cui hanno preso voti), almeno c’è qualcuno che cerca di trovare fattivamente la soluzione a questa annosa questione. L’augurio è che questa volta si riesca a risolvere il problema ed il tutto non si tramuti in una ulteriore presa in giro per gli abitanti di questi quartieri.
Ma scusatemi avete dimenticato via don Minzoni via Poliziano via Negrelli via Lago baione sono strade private ad uso pubblico il comune non si degna ne sistemare il manto stradale ne pulire le strade ne illuminazione della strada .
Stortura burocratica!!!!!!!!!!!!!!!!!! Le strade private ad uso pubblico esistono in tutta Italia, è noto a tutti anche a Corato che le spese di manutenzione, la pulizia e l’illuminazione è a carico dei residenti. Tali strade hanno consentito la realizzazione di alcune palazzine in più determinando così un prezzo di vendita degli alloggi inferiori. Quindi evitate di parlare di stortura burocratica ma informatevi prima.
…..determinando così un prezzo di vendita degli alloggi inferiori…. sig. acella dove ha preso questa notizia? è a conoscenza di transazioni avvenute a prezzi dichiaratamente inferiori? nn credo. il prezzo di vendita era quello di mercato, con fittizzie allusioni negli atti ad edilizia convenzionata. il prezzo era quello proposto dal costruttore, dove ognuno poi se la giocava come sapeva o poteva.
Gent.mo Nerdrum, la legge non ammette ignoranza ! La convenzione è chiara !
Caro signor Acella, lei parla o meglio scrive così,perché il problema non gli tocca.
Il problema tocca certamente il signor Acella nella sua qualità di cittadino , cioè di componente della collettività urbana di Corato a cui i Proprietari degli alloggi, che hanno sottoscritto i contratti di acquisto che menzionavano gli obblighi connessi, vorrebbero ora scaricare i costi derivanti dalle loro proprietà. È evidente che si tratta di una pretesa assurda cui l’ Amministrazione farà bene ad opporsi perché è illegale !!
Un chiarimento necessario: le aree in discussione sono state edificate a seguito di progetti di lottizzazione nei quali gli imprenditori proponenti indicavano gli edifici da realizzare e gli obblighi che si impegnavano a sostenere per urbanizzare le superfici esterne. In particolare per queste zone proponevano di assumersi l’ onere della proprietà della viabilità interna ai complessi costruiti nonché della illuminazione e della pulizia e quindi della manutenzione dellr opere che sarebbero rimaste di proprietà privata ma di uso pubblico. Questo accordo consentiva loro di ottenere maggiori cubature, cioè più edifici sull’ area motorizzata, in conformità agli impegni sottoscritti. Questi impegni poi sono stati trasferiti agli acquirenti degli appartamenti attraverso gli atti di vendita che hanno reso i proprietari responsabili nei confronti della pubblica amministrazione. Attualmente il Comune potrebbe e dovrebbe ingiungere ai privati il rispetto degli obblighi assunti negli acquisti : poi,.se tali obblighi sono stati fraudolentemente taciuti negli atti di vendita, ai proprietari non resta che rivalersi nei confronti dei venditori e dei corresponsabili dell’ inganno. Il Comune e la collettività non devono quindi sopperire agli obblighi disattesi dato che hanno già remunerato con un aumento di più del 30 per cento le capacità edificatorie delle aree, quindi consentendo un rilevante guadagno agli attori e ai fruitori degli interventi.
Vorrei aggiungere, che oltre ai servizi di illuminazione, pulizia, manutenzione, ecc. sorge il problema della circolazione dei mezzi pesanti… per cui va rivista la segnaletica stradale (problema rappresentato dal sottoscritto all’attuale amministrazione sin da subito ….ma che evidentemente non interessa a a nessuno !!!!)
Campa cavallo che l’erba creace!
Se non si vuole consentire il transito di mezzi pesanti e altro i residenti di tali lottizzazioni possono decidere di recintarsi, vedi lottizzazione di via B. Gigli.