Il riconoscimento

Toghe d’oro e di platino per gli avvocati che hanno scritto la storia della giustizia. Premiati tre coratini

Giuseppe Di Bisceglie
Giuseppe Di Bisceglie
La toga di un avvocato in tribunale
La toga di un avvocato in tribunale
Il 16 giugno cerimonia di conferimento della “Toga d’Oro” per gli avvocati che esercitano la professione da cinquanta anni e la “Toga di Platino” per chi ha raggiunto addirittura i sessanta anni di impegno professionale
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È uno degli appuntamenti più sentiti dall’intera classe forense tranese: la cerimonia di conferimento della “Toga d’Oro” per gli avvocati che esercitano la professione da cinquanta anni e la “Toga di Platino” per chi ha raggiunto addirittura i sessanta anni di impegno professionale. Un momento in cui una vita intera spesa al servizio della giustizia viene celebrato da tutti i colleghi che in cuor loro ambiscono a ripercorrere la carriera di questi maestri di vita.

L’appuntamento, sospeso per due anni a causa della pandemia, ora torna prepotentemente all’attenzione degli Avvocati del Foro di Trani con la cerimonia fissata per il prossimo giovedì 16 giugno, nelle sale della biblioteca storica dell’Ordine degli Avvocati in piazza Sacra Regia Udienza, 9 a Trani. Ne danno notizia il Consigliere Segretario Paola Nasca ed il Presidente del Consiglio dell’Ordine Tullio Bertolino.

Sarà un momento importante per stringersi attorno a professionisti che hanno scritto pagine memorabili della professione forense di Trani. La “Toga d’Oro” sarà conferita agli avvocati Oronzo Amato, Nicola Calvani, Luigi De Benedittis, Nicola De Simola, Domenico Di Terlizzi, Luigi Gagliardi, Sergio Gentile, Nicola Larosa, Bruno Pietro Logoluso, Biagio Lorusso, Luciano Mascolo, Francesco Piccolo, Pasquale Tolomeo e Giuseppe Nicola Tota. La “Toga di Platino”, invece, sarà conferita agli avvocati Enrico Alvisi, Michele Vittorio Anelli, Savino Antonio Musti, Francesco Saverio Bonifacio Pansini e Giuseppe Torelli.

Il traguardo professionale più longevo è quello tagliato dall’avvocato Michele Vittorio Anelli, decano del foro, che riceverà la Toga di Platino. Ottantasette anni, di cui 62 con la toga addosso, la prima volta indossata nel novembre del 1959. «Esercito ancora la professione anche se sto pensando di fermarmi» ci ha confidato in una intervista telefonica. Una vita vissuta per la professione, con ruoli di spicco anche nel consiglio dell’ordine di cui fu presidente negli anni ’90. «Fare l’avvocato è una professione particolare, bisogna esercitarla col cuore e con la mente» spiega. Cosa dire ai giovani avvocati? «Mettetecela tutta, metteteci la testa, metteteci l’anima e tutto l’impegno che potete a difesa della legalità».

Mezzo secolo di professione per gli avvocati Pasquale Tolomeo e Luigi Gagliardi, entrambi ancora attivi sul piano professionale anche se con ritmi blandi.

Alla soglia degli ottantasei anni, l’avvocato Pasquale Tolomeo parla in maniera appassionata di quella che definisce una «vocazione». La vista, purtroppo, non gli consente di dedicarsi all’attività forense come vorrebbe ma è oltremodo orgoglioso di aver portato avanti la tradizione di famiglia. Suo nonno e suo padre, infatti, furono avvocati. «La toga d’oro era il mio obiettivo» ci confida. «Volevo raggiungere il traguardo raggiunto da mio padre, che esercitò per oltre cinquant’anni l’attività. Mi ha lasciato la sua toga ed io l’ho indossata con orgoglio» spiega l’avvocato Tolomeo. «Quando penso all’attività di avvocato non posso fare a meno di pensare alla sua storia, alla sua genesi, al fatto che la figura dell’avvocato fu istituita nell’antica Roma per essere a difesa dei più deboli. La professione si può fare in tanti modi ma io ho provato ad esercitarla secondo l’insegnamento dell’avvocato Giacinto Francia, per il quale le cause si dovevano “sposare”, ossia si dovevano far proprie» ricorda con passione. «Un tempo l’avvocato collaborava col giudice per accertare la verità dei fatti. Oggi non è più così; ci si accontenta di una verità giuridica che, purtroppo, spesso è molto lontana da quella reale» afferma con un pizzico di delusione.

L’avvocato Gagliardi frequenta ancora con assiduità il suo studio, all’interno del quale oggi lavorano i suoi due figli e suo genero. «È una bella soddisfazione aver superato i 50 anni di attività» ci confida. «Sono davvero contento, si tratta di una ricorrenza piacevole. Esercito ancora ma non vado quotidianamente in udienza. Si può dire che non ho mai smesso di fare l’avvocato» rivela con la serenità di chi ama quel che fa. «La giurisprudenza è una materia in continua evoluzione, c’è sempre da imparare. Per questo mi piace interessarmi, scrivere ma ancor più leggere e studiare. È una importante parte della mia vita» conclude.

giovedì 16 Giugno 2022

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Roberto Colonna
Roberto Colonna
1 anno fa

Una grandissima umanità, oltre ad un appassionato. Amore per il proprio paese, Corato. Queste le doti che ho sempre riconosciuto nell’avvocato Gagliardi, doti espresse con profonda conoscenza del diritto forense al servizio della comunità tutta. Sempre sorridente, dotato di un accentuato ed intelligente senso dell’ironia, gentile e cordiale con tutti. Un onore averne goduto per tanti anni l’amicizia.

franco
franco
1 anno fa

possiamo tranquillamente dire a tutti che parliamo di PERSONE con elevata educazione e tanto basti