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“Il treno dei 3 paesaggi”: in tanti per l’evento sulle rotaie della Barletta-Spinazzola

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“Il treno dei 3 paesaggi”: in tanti per l’evento sulle rotaie della Barletta-Spinazzola
​Buona la prima per il progetto sperimentale che punta a fare rete tra le bellezze e gli operatori del territorio della sesta provincia pugliese. Promotore il coratino Roberto Ferrante​
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Nel segno del 3. Tre paesaggi, Ofanto, Murgia, Fossa Bradanica. Tre località, Canne della Battaglia, Minervino, Spinazzola. Tre automotrici ALn 668 accoppiate in comando multiplo, icona simbolo per gli amanti del settore. Tre, dunque, gli ingredienti necessari per godere delle meraviglie di Puglia dal finestrino, il clou dell’esperienza sperimentale intitolata “Il treno dei 3 paesaggi” che sabato 4 giugno ha visto protagonisti i territori uniti dalla linea ferrata Barletta-Spinazzola.

Un evento alla scoperta delle meraviglie nascoste del territorio col fil rouge di un’affasciante ferrovia “secondaria” che dall’azzurro dell’Adriatico ha condotto i viaggiatori nel cuore della Puglia rurale, con i suoi profumi, le sue forme e le sue cromie cangianti ad ogni stagione. È stata una prima traduzione in atto pratico di alcune idee contenute in una tesi di laurea in ingegneria civile, discussa due anni fa al Politecnico di Bari dal coratino Roberto Ferrante, promotore dell’iniziativa, spinto dalla passione per il territorio e l’amore per questo particolare mezzo di trasporto. Un’idea che, dopo prove e sperimentazioni lontano dai riflettori, ha fatto registrare in pochissimi giorni il tutto esaurito, al punto che sin da subito la direzione commerciale di Trenitalia per la Puglia ha proposto di riservare ai partecipanti una automotrice e un autobus sostitutivo in aggiunta alle composizioni classiche che servono l’utenza abituale.

Un gruppo eterogeneo per età, professioni e provenienza si è lasciato stuzzicare dalla prospettiva di scoprire angoli bellissimi di Puglia con un punto di vista privilegiato, dandosi appuntamento in piazza Conteduca, a Barletta, davanti la stazione centrale, dov’è stato accolto dallo staff dell’organizzazione, coadiuvato dall’assistenza clienti di Trenitalia, che ha curato la bigliettazione per il lato ferroviario. Adulti, ragazzi e anche bambini. Da Corato, Terlizzi, Bari, Molfetta, Casamassima, San Ferdinando, Margherita, Barletta, Bitonto, l’entusiasmo è stato più forte anche dell’anticipo d’estate che ha colpito la Puglia in questo principio di giugno e delle inevitabili quanto fisiologiche difficoltà del primo impatto di un’idea con la realtà.

Sfruttare l’orario commerciale attualmente disponibile e ottimizzare al massimo le attività per connettere più luoghi possibili con il treno. Dimostrare che è possibile fare turismo, ferroviario e non, con continuità, nella quotidianità. Questo è il principio alla base dell’organizzazione, che ha quindi individuato nel sabato, il meno feriale dei giorni della settimana, il momento ideale per arrivare a Canne della Battaglia e Minervino Murge, principali soste dell’itinerario, e spingersi sino alla stazione di Spinazzola per ammirare il paesaggio. Connettere, viaggiare sostenibile, fare rete. Le tre parole chiave che hanno raccolto sul territorio l’entusiasmo delle guide professionali Luisa Filannino (Canne) e Roberta Chiodo (Minervino), del Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia, della dirigenza e del personale dell’Antiquarium di Canne. Con il loro ausilio, l’esperienza dei partecipanti si è arricchita di contenuti culturali di spessore, abbinando allo sforzo fisico delle lunghe camminate il fascino della storia dei luoghi, culminando con le meraviglie dei paesaggi osservabili dal finestrino del treno.

«Vedere un’idea, da lungi studiata, trasformarsi in realtà, è l’augurio più bello che posso fare a tutti i sognatori. Non è facile passare dalla teoria alla pratica, per questo motivo l’evento di sabato è stato importante per tastare il polso dell’idea e anche dell’entusiasmo – spiega l’organizzatore Roberto Ferrante, ingegnere dei trasporti e specializzando in ingegneria dei sistemi ferroviari al MISSF de La Sapienza – Sono stato travolto dalle richieste di partecipazione e tante persone sono dovute restare in lista d’attesa, segno della sensibilità spiccata per questi temi. Sento di ringraziare in primis tutti coloro che mi hanno dato piena fiducia in questo evento sperimentale, anteprima di una lunga serie di attività per la valorizzazione del territorio e della linea ferrata. Grazie per non aver ceduto agli imprevisti e per i consigli preziosi». A tutti i partecipanti, che hanno ricevuto una brochure e uno speciale biglietto ricordo personalizzato, è stato infatti sottoposto un questionario per raccogliere suggerimenti, proposte, pareri e valutazioni, i cui risultati saranno estremamente utili per calibrare i dettagli: «Un componente dell’aspetto sperimentale dell’evento è proprio quello di condividere le idee dal basso – continua Ferrante – e posso già cominciare a dirmi felice della reazione del territorio. In questi giorni, antecedenti e successivi all’evento, diverse realtà del territorio, associazioni, enti, professionisti e anche aziende, hanno cominciato acontattarmi per chiedermi di inserire anche altre variazioni sul tema. Le idee, in verità, sono molte e lo scopo è proprio fare rete e metterle a sistema. Il mio obiettivo, infatti, non è quello di singoli eventi ricreativi o culturali, ma la creazione di uno strumento di pianificazione trasportistica, culturale e territoriale. Per questo ora comincerò a raccogliere le proposte per confluire in una giornata di studio e di confronto, un convegno sulle potenzialità del turismo ferroviario sulla Barletta-Spinazzola».

Un ringraziamento davvero speciale è da tributare al Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, in particolare alla direzione commerciale di Trenitalia per la Puglia, che alla piena disponibilità dei giorni di preparazione ha fatto seguire un’ottima prova di tenuta a causa di un vero e proprio stress test, risolvendo coralmente e con grande encomiabile impegno, un inconveniente di natura tecnica, aleatorio e non prevedibile. Dal quale, come talvolta accade, si è ottenuto un risultato finale più lusinghiero delle prospettive iniziali.

«Grazie Trenitalia per la dinamicità e un customer care da manuale – conclude l’ing. Ferrante – e una grandissima riconoscenza desidero tributarla al personale di macchina, agente di condotta, capotreni e pulitore viaggiante per aver trasmesso l’entusiasmo innegabile dell’essere ferrovieri, il valore aggiunto che ha reso indimenticabile l’esperienza di molti unitamente ai paesaggi mozzafiato tra Minervino e Spinazzola, al fascino della grotta di San Michele e della struggente imperitura bellezza di Canne».

Verso un convegno sul tema. L’idea è sulla carta molto semplice. Individuare, censire e mappare i poli attrattori presenti sul territorio in un database cartografico open source, realizzando uno strumento di pianificazione scientifico utile a tracciare degli itinerari ad hoc che abbiano il fil rouge comune dell’utilizzo del treno come mezzo di trasporto principale, basandosi esclusivamente sull’offerta di trasporto attualmente esistente. Il desiderio è stimolare un movimento dal basso, creando una rete virtuosa tra gli operatori, gli stakeholder e gli enti/associazioni presenti sul territorio che arrivi a incuriosire e stimolare prima i locali e poi tutti i turisti che scelgono la Puglia come meta dei loro viaggi ed escursioni. L’avere ancora a disposizione alcune coppie di treni sulla linea garantisce la possibilità di rendere fruibili degli itinerari con continuità, quasi on demand, e non legati esclusivamente ad eventi isolati, pur pregevoli.Tutte le proposte saranno poi raccolte e razionalizzate e messe a sistema con le tecniche proprie dell’ingegneria dei trasporti. Le idee confluiranno in un convegno. Per chiedere di partecipare ai lavori si può scrivere a rob.ferrante92@gmail.com.

Oggi le ferrovie secondarie sono sempre più riscoperte, perché un nuovo utilizzo per le infrastrutture trascurate ne arresta i processi di decadimento e ristabilisce la continuità nel sistema antropico-naturale. Da una visione d’insieme dei soggetti attrattori sul territorio appare evidente che la Barletta-Spinazzola si presenti già come un intreccio di temi strettamente e a più riprese legati tra loro, uniti dal filo logico e da quello concreto di due rotaie e migliaia di traverse: non vanno infatti intesi come compartimenti stagni, ma mutuamente intersecanti, lasciando che ogni settore si contamini con quello adiacente in un complesso processo di costruzione di un’identità culturale del territorio cucita insieme dalla linea ferrata.

lunedì 6 Giugno 2022

(modifica il 8 Giugno 2022, 9:23)

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