Cultura

Ecco il “Manifesto per lettura”, un decalogo «per vivere infinite vite»

La Redazione
Ecco il "Manifesto per lettura"
Sviluppato dal laboratorio di Lettura dell'Ute, è stato presentato giovedì sera nella sede di via Giappone nell'ambito del Maggio dei libri
2 commenti 1531

Una manifesto che stimoli alla lettura e alla conoscenza. È il "Manifesto per la lettura" – iniziativa pensata per il "Patto per la Lettura" di cui fanno parte l'Università della Terza Età "Edith Stein" e il Movimento "Vivere In" e sviluppato dal laboratorio di Lettura dell'Ute – presentato giovedì sera nella sede di via Giappone nell'ambito del Maggio dei libri. Prossimamente il manifesto verrà distribuito anche nella biblioteca comunale, nelle librerie e condiviso con gli istituti scolastici cittadini.

Manifesto per la lettura

1. Leggere ci arricchisce culturalmente, impariamo parole nuove, possiamo approfondire molti argomenti diversi e sviluppare lo spirito critico, ponendoci delle domande.
2. La lettura è un atto di perenne creazione. Leggendo si percepisce il processo creativo dello scrittore e ci si immerge in nuove storie. Leggere ci porta a fantasticare dentro di noi. Per sognare non bisogna chiudere gli occhi, bisogna aprire un libro.
3. La lettura ci accompagna nel viaggio della nostra vita. Impariamo a consultare l'orario dei treni, a leggere una cartina e a viaggiare con la fantasia. I libri sono anche i nostri migliori compagni di viaggio: ci fanno compagnia anche se rimaniamo in poltrona. Sono una porta aperta che ci può portare ovunque senza spostarci.
4. Il libro è una cosa che si può anche solo guardare, ma se lo si apre e lo si legge, si apre un mondo.
5. Leggere è bello perché i libri sono pazienti e ci aspettano, a tutte le età.
6. Leggere ci aiuta a dialogare meglio usando termini più precisi, che definiscono il nostro pensiero. Ci aiuta a conoscere, ad ascoltare e a comprendere opinioni diverse dalle nostre. Inoltre, leggere ci aiuta a sciogliere la lingua e ad argomentare le nostre opinioni.
7. Leggere e scrivere arricchiscono e trasformano la vita dell'uomo: possiamo sapere chi siamo, da dove veniamo e possiamo conoscere la nostra storia. Del resto ogni lettore, quando legge, legge se stesso.
8. Leggere un bel libro aiuta a rilassarsi: non c'è solo la tv e il cinema per lasciarsi alle spalle una giornata pesante.
9. Leggere attentamente ci aiuta a rispettare l'ortografia. Se si legge rispettando la punteggiatura, possiamo comprendere e far comprendere a chi ci ascolta il vero significato di ciò che è scritto.
10. Leggere è democratico: tutti possono farlo e tutti hanno gli stessi diritti. Anche di non finire un libro.

«Sono felice di essere qui all’Ute, in questa sede che condividete con “Vivere In”, due realtà di riferimento cittadine per l’agire e per il ritrovarsi» ha esordito Beniamino Marcone, vicesindaco e assessore alla cultura. «E sono contento che Ute e Vivere In possano far parte di questo Patto per la Lettura, un percorso iniziato già lo scorso anno con l’acquisizione per Corato del titolo di “Città che legge” e poi evoluto con l’obiettivo di costruire un patto come strumento importante per crescere e come elemento curativo. Un’evoluzione sorprendente che annovera 45 soggetti e che coinvolge operatori culturali, commerciali e istituti scolastici. Ora inizieranno dei nuovi momenti in cui si uniranno forme d’arte con “Leggere con il cinema” e “Leggere il teatro”, due proposte per i ragazzi delle scuole superiori. Voi si siete una presenza di valore, perché dimostrate sul campo l’unione tra generazioni. Spero che da voi possano arrivare stimoli per le nuove generazioni. Abbiamo bisogno di costruire ponti, è la grande sfida».

«La lettura è stata per me una cura per tutto» ha affermato Stefania Leo, docente Ute e responsabile del laboratorio di lettura. «Grazie alla cara Pina Masciavé 8 anni fa ho potuto portare avanti l’idea di questo laboratorio di lettura e poter mettere un libro nelle mani delle persone. Il laboratorio, volutamente chiamato così, è diventato un punto di incontro, per incontrarci attorno ad un libro, imparando anche l’arte del confronto sereno e l’orientamento della lettura, anche della punteggiatura. Cos’è un manifesto? È una dichiarazione pubblica che unisce e condivide un gruppo di persone che lo promuove. Per svilupparlo abbiamo adottato un processo che secondo i greci sarebbe di maieutica, uno scavare dentro noi stessi (e in quelle degli altri) le ragioni per leggere. Da qui la necessità di questo decalogo raccolto a futura memoria e con la voglia di innestare un contagio positivo. Alla base l’obiettivo di combattere un dilagante analfabetismo funzionale: in Italia ne soffrono 15 milioni di persone.E in questo percorso una domanda che ci ha solleticato: perché vivere una sola vita quando con la lettura possiamo vivere infinite vite?»

«Seguendo il tema della “cura” scelto per questo anno accademico per l’Ute – ha aggiunto Gabriella Diaferia, docente Ute e membro del Movimento Vivere In – ci siamo orientati con i corsisti sulla cura della lingua Italiana, un’avventura particolare, con un percorso sulla nostra lingua madre, con tante sorprese lungo il cammino dove a mano a mano abbiamo incontrato tanti autori: ad esempio un De Amicis inedito e diverso da quello più celebre del libro “Cuore” e che scrive un saggio sull’Italiano dal titolo “L’idioma gentile”; Cesare Marchi e la sua grammatica divertente sulla nostra lingua “Impariamo l’Italiano”. Parlando di lettura, ho riesumato un libro di Prezzolini, “Saper leggere”, che si dimostra come non mai attuale e importante perché cerca di chiarire e spiegare il senso della lettura. In particolare, abbiamo visto con i corsisti come Prezzolini indica il leggere come un cibarsi e pone l’attenzione sul rileggere, inteso come riscoprire”

«Mi piace iniziare questo intervento con un’espressione che Daniel Pennac usa in “Diario di scuola”: “Il verbo essere non sopporta l’imperativo. Leggere è una scelta”» ha detto Serena Petrone, referente del Presidio del libro di Corato. «Leggere infatti ci da’ il diritto anche ad emozionarci, ci porta a cercare il silenzio, la comodità.  Leggere infatti è una scelta consapevole e di evasione. Il Cepel – che ha ideato il “Maggio dei libri” – ha sottolineato nel suo ultimo libro bianco come il lockdown sia stato un periodo di grande lettura ed evasione per gli Italiani, anche se questo dato risulta curioso se inserito in un contesto ben più articolato. Infatti secondo l’Istat il 40% degli Italiani dai 6 anni in su legge un libro l’anno, per l’Osservatorio Editori addirittura il 60%. L’Italia a livello europeo è fanalino di coda e il divario cresce ancor di più all’interno del nostro Paese tra nord e sud, con regioni come Puglia, Campania e Sicilia agli ultimi testi. A questi si aggiunge un ulteriore ultimo posto, quello sulla capacità di comprensione dei testi, per cui sono adeguatamente pronti solo il 24,8%. Al di là dei dati, le neuroscienze dimostrano che la lettura profonda consenta alle mappe celebrali di incrementare gli stimoli dei nostri neuroni. Leggere migliora le competenze alfabetiche e porta ad un aumento del capitale umana e migliora la qualità della vita. La stessa crescita di un Paese è legata anche al numero dei lettori. Come leggere, allora? Ci viene in aiuto Gianni Rodari che sottolinea che si legge seguendo il cuore, con semplicità. Pennac poi ci indica che ci sono tanti modi di leggere, anche fermandosi nella lettura stessa perché convinti, o nel rileggere. Leggere ad alta voce come pratica di interiorizzazione poi aiuta, come il farlo come momento di ricarica e divagazione.  Leggere, insomma, è un bellissimo atto sovversivo. Sempre Pennac infatti ci ricorda che: “Un libro ben scelto ti salva da qualsiasi cosa, anche da te stesso”».

venerdì 27 Maggio 2022

(modifica il 10 Agosto 2022, 17:26)

Notifiche
Notifica di
guest
2 Commenti
Vecchi
Nuovi Più votati
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti
Gino
Gino
1 anno fa

COSÌ DOBBIAMO ANDARE AVANTO NOI… SOLO CON LA CULTURA??? AMMINISTRAZIONE DATEVI DA FARE A SISTEMARE LE STRADE, LE PIAZZE, IL VERDE. VI SIETE RESI CONTO CHE CORATO È UNA CITTÀ CHE FA LETTERALMENTE SCHIFO ????

La voce
La voce
1 anno fa

Magari facessero bene anche nella cultura, un assessore assente e incapace di organizzare manifestazioni a 360………