Cultura

Il giallo di Chicca Maralfa per il Maggio dei Libri di Corato

La Redazione
Chicca Maralfa
Appuntamento questa sera con l'associazione Agorà 2.0
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Un nuovo appuntamento con il "Maggio dei Libri" è quello voluto e organizzato dall'associazione culturale Agorà 2.0 che porta a Corato la scrittrice Chicca Maralfa, autrice de "Lo strano delitto delle sorelle Bedin", intrigante romanzo giallo. L'appuntamento con l'autrice, che dialogherà con Mariella Medea Sivo, è previsto per questa sera, alle 19, nella sede dell'associazione Agorà 2.0 in via  San Benedetto.  Introduce il presidente dell'associazione Enzo Del Vecchio. 

Questa al sinossi del romanzo.

Dopo il fallimento del suo matrimonio, il luogotenente Gaetano Ravidà, stimatissimo investigatore dell’Arma, ha lasciato la Puglia e si è trasferito al nord. Ad accoglierlo la Stazione dei Carabinieri di Asiago, nell’altopiano vicentino, teatro delle più sanguinose battaglie della Grande Guerra. Sul paese, all’apparenza tranquillo, si allunga in realtà l’ombra di un vecchio caso mai risolto, risalente a sette anni prima: l’efferato omicidio delle sorelle Bedin, archiviato di recente.

Qualcuno, tappezzando i muri di poesie enigmatiche, sembra però sollecitare la riapertura delle indagini su una vicenda che chiede giustizia. Lo strano delitto delle sorelle Bedin è un romanzo che non si tinge solo di giallo, ma che si arricchisce di tutte quelle sfumature che afferiscono alla sfera sentimentale ed umana rendendolo intimo e profondo, a tratti poetico. Siamo ad Asiago, teatro di aspri combattimenti durante la prima guerra mondiale, e agli ingredienti tipici di un thriller con il suo carico di misteri da risolvere, l’autrice unisce abilmente quelli del romanzo storico: la Grande guerra e i suoi giovanissimi soldati dispersi sull’altopiano.

Il tramite tra passato e presente è il protagonista: il luogotenente Gaetano Ravidà, la cui storia personale diventa il filo conduttore attraverso il quale si sviluppa l’intera vicenda, nonché il motore delle indagini. Mosso dall’esigenza di ricostruire se stesso dopo il fallimento del suo matrimonio, Ravidà si trasferisce dalla Puglia sull’altopiano per ritrovare le spoglie di suo nonno disperso durante la grande guerra e, durante la sua indagine privata, decide di fare luce su un duplice e cruento omicidio avvenuto sette anni prima e rimasto impunito, imbattendosi così in nuovo delitto che sembra essere collegato ai precedenti.

La trama è ben costruita e coerente in ogni suo aspetto, intricata quanto basta per catturare e mantenere elevato l’interesse del lettore fino alla fine. Il ritmo narrativo non è incalzante, poiché la concitazione tipica dei gialli lascia maggiore spazio all’introspezione dei protagonisti e ai loro legami, vero punto di forza di tutto il romanzo.

Tutti i personaggi risultano ottimamente caratterizzati sotto l’aspetto psicologico, così come i sentimenti che incarnano, ma è soprattutto Ravidà, con le sue profonde riflessioni a caccia della verità, a creare una forte affezione e familiarità nel lettore. Con una scrittura brillante ed incisiva, arricchita da descrizioni vivide e realistiche, e da una grande sensibilità, l’autrice costruisce un impianto narrativo ricco di umanità, “una storia di uomini, con odi e rancori da tragedia” dove “nulla è quasi mai come appare”.

sabato 21 Maggio 2022

(modifica il 10 Agosto 2022, 17:50)

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