Politica

Le donne del PD si affrontano in Consiglio: duro botta e risposta D’Introno-Bucci

La Redazione
La consigliera comunale del Partito Democratico Nadia D'Introno durante il suo intervento
La capogruppo chiede la testa della collega di partito
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Era inevitabile che la frizione tra la capogruppo del Partito Democratico Nadia D'Introno e l'assessore, sempre del Partito Democratico, Concetta Bucci, già palesata a mezzo stampa, finisse anche nell'aula del consiglio comunale. Dopo che la segreteria del partito aveva annunciato di non riconoscere più come proprio riferimento in giunta l'assessore allo sviluppo economico e alle partecipate, e dopo il pesante botta e risposta circa l'Asipu, i DEM si sarebbero aspettati che qualcosa cambiasse, quanto meno in giunta. E invece no. Anzi, De Benedittis, intervistato da una emittente televisiva, ha detto candidamente che la figura di Concetta Bucci non è in discussione, provocando le ire della capogruppo D'Introno. 

Intervenendo nei preliminari di seduta la consigliera comunale si è detta turbata della polemica politica sorta a mezzo stampa e per i «duri e ingiustificati attacchi dall'assessore Concetta Bucci» giunti all'indomani della richiesta di convocazione della commissione bilancio con all'ordine del giorno proprio l'Asipu. «Assessora che a distanza di un anno e mezzo dalla sua nomina – ha continuato D'Introno – per la prima volta scrive un comunicato, pur non avendo nessun tipo di competenza sul tema, e lo fa per “bacchettarci”, in quanto il partito, a detta sua, avrebbe addirittura osato informare i cittadini dell’iniziativa intrapresa».

Una reazione, quella della Bucci, che D'Introno ha definito «di tipo censorio», che ha «messo in evidenza una scarsa cultura democratica» ed ha «messo in discussione il ruolo del consigliere comunale». «Sono ancora sbigottita perché dopo il nostro comunicato ho dovuto ascoltare in silenzio i più disparati rimproveri. È stato teorizzato, ad esempio, che il consigliere comunale deve compiere atti di fede nei confronti del sindaco e della giunta». E ancora: «È stato teorizzato che ci si dovrebbe adeguare alle decisioni prese a maggioranza dimenticando che, talvolta si prendono decisioni puramente amministrative, ma talvolta si prendono decisioni che coinvolgono aspetti rilevanti sia sul piano politico che etico» rimproverando il non aver fatto sintesi delle varie posizioni.

Facendosi portavoce anche del disagio del direttivo del partito, D'Introno ha stigmatizzato anche il dialogo intrapreso dal sindaco con altre forze politiche: «Preciso che una maggioranza può ben aspirare ad espandersi; non a caso il Partito Democratico ha sempre considerato un errore non coinvolgere organicamente nella maggioranza le forze che hanno concorso al nostro successo elettorale» ha detto, alludendo chiaramente al mancato coinvolgimento in maggioranza del gruppo di Bovino e prendendo le distanze dall'iniziativa personale del sindaco «all'insaputa degli alleati, mantenuti all'oscuro persino degli esiti».

Quella che era una "alleanza democratica", dunque, viene definita dalla consigliera DEM una "Oligarchia". «Il nostro timore è che si stiano calpestando le regole minime della correttezza istituzionale». Quanto alla mancata revoca dell'assessorato a Concetta Bucci ha riferito: «Evidentemente chiedere al sindaco di assumere decisioni conseguenti non è stato sufficiente. Non possiamo che prendere atto con rammarico della sua indifferenza rispetto a quanto accaduto» ribadendo che nessuno potrebbe soffocare la «legittima attività» di consigliere comunale. 

La reazione del sindaco

Non è mancata a stretto giro la reazione del sindaco De Benedittis. «La richiesta formale della commissione ci ha lasciato spiazzati. E a questo è seguita la protesta della Bucci in quanto componente del partito e non nelle sue vesti di assessore al ramo» ha puntualizzato il primo cittadino. «Il conflitto è umano e quando scoppia la sfida è quella di riuscire a comporlo con civiltà, dialogo e rispetto reciproco nella fedeltà del patto elettorale e di governo della città». «Nessuno vuole negare il diritto di nessuno di dire la propria o di dissentire ma credo che l'appartenenza ad una maggioranza debba portare a una sintesi, non fideistica. La critica è il sale della democrazia, la critica dell'altro ma anche la critica di se stessi» ha poi continuato citando Benedetto Croce. E ha chiarito: «Ho ritenuto di incontrare le forze politiche non per estendere la maggioranza ma per parlare delle questioni della città e l'ho fatto nelle sedi istituzionali. Io sono una persona leale e trasparente all'ennesima potenza. Se ci saranno le condizioni per estendere la maggioranza io non porrò veti».

Le reazioni dell'assessore Concetta Bucci

Telegrafico, e solo per fatto personale, è arrivato l'intervento di Concetta Bucci che ha rivendicato la sua appartenenza al Partito Democratico ma al contempo la sua esigenza di poter dissentire rispetto ad alcune posizioni individuate in sede di partito. «Rivendico e rivendicherò sempre il mio diritto ad esprimere dissenso. Bavagli non ne ho mai avuti e non ne avrò mai» ha rimarcato. «La mia tessera di partito non deve essere un bavaglio, mi riconosco nel partito e non è detto che debba tacere se ritengo una azione inopportuna» ha continuato. E ha concluso: «Faccio del confronto e del dibattito la mia professione e rivendico il mio diritto ad esprimere la mia opinione. Il dissenso continuerò ad esprimerlo tutte le volte che non sarò d'accordo».

Le reazioni dei consiglieri comunali

Nessun esponente dell'opposizione è intervenuto in merito ad una polemica tutta interna alla maggioranza e, in maniera particolare, all'interno del Partito Democratico. Circostanza che è stata fatta notare dal consigliere di Rimettiamo in moto la città Michele Arsale. «Quanto riferisce la consigliera D'Introno non è una esternazione di spaccatura nella maggioranza, ma un problema interno al PD, altrimenti si sarebbero messi in discussione i due assessori e non solo uno» ha fatto notare. «È dunque una questione interna al partito. Non viene messa in discussione l'amministrazione ma la dialettica interna al partito. Spero che questo problema si risolva» ha rimarcato prima di dire la sua sull'operato dell'assessore Concetta Bucci. «Io personalmente non ho nulla da eccepire. Spero che si possa risolvere nel migliore dei modi».

Di tutt'altro tenore l'intervento dell'ex PD Palmieri: «Ai cittadini cosa interessa di questa polemica? E può occupare lo spazio dei preliminari del consiglio comunale?». A dare man forte alla collega di partito (D'Introno intanto minimizzava la questione interna al partito rispondendo ad Arsale) è arrivato il consigliere Aldo Addario.«Condivido quanto scritto da D'Introno» ha detto, argomentando la sua posizione partendo dall'analisi della situazione Asipu e chiedendo che rispetto all'azienda comunale si eviti «l'accanimento terapeutico».

La commissione

Di Asipu si parlerà in maniera specifica nella giornata di oggi in una apposita commissione. Intanto in sede di consiglio comunale sono emerse già le prime posizioni: quella dell'amministrazione comunale che punta a salvare quella che il sindaco ha definito "azienda di famiglia" e quella dei due consiglieri DEM che puntano ad una diversa soluzione. Ad ogni modo lo scollamento tra i due consiglieri comunali del Partito Democratico e l'amministrazione comunale, a partire proprio dalla questione Asipu, rischia di compromettere la serenità all'interno della maggioranza.

giovedì 7 Aprile 2022

(modifica il 10 Agosto 2022, 20:15)

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Ciao
Ciao
2 anni fa

Na volta tant a trmba’ e’ scuffuat u furn

franco
franco
2 anni fa

delle due l'una- o chiedono le dimissioni dell'assessora BUCCI dal PD oppure coerentemente alle posizioni indicate circa l'ordine del giorno ASIPU chiariscano (ilPD) che voterannpo contro nel prossimo consiglio e nelle commissioni relative.- così semplice

Pier Luigi
Pier Luigi
2 anni fa

Ai cittadini non interessano queste beghe; interessa solo veder migliorare la propria città, stop.

Gigi Gusto
Gigi Gusto
2 anni fa

Ripeto: il solito affidabilissimo Pd

Gaetano Bucci
Gaetano Bucci
2 anni fa

L'assessora C. Bucci dovrebbe semplicemente dimettersi o essere rimossa dal sindaco. In mancanza, il PD non dovrebbe garantire più la fiducia. Se ciò non avviene, allora significa che è stata tutta una sceneggiata. Se il PD soprassiede, ancor più dopo le dichiarazioni del sindaco alla stampa e in Consiglio, allora la consigliera N. D'Introno, che ha fatto un eccezionale e coerente intervento politico, rimarrebbe col cerino in mano… a coprire la “sceneggiata nella sceneggiata” del PD. Rimane il fatto che la consigliera N. D'Introno ha dato una bella lezione del ruolo del consigliere comunale, che non è quello di sottostare sempre e comunque all'esecutivo, ma viceversa di indirizzarlo e controllarlo, come ho cercato di dimostrare nella mia pagina Facebook del BREVIARIO CORATINO 45 .

fc
fc
2 anni fa

Prove tecniche di un preannunciato fallimento. Alla città non interessano le beghe interne ai partiti. Il Pd è assetato di “potere” ed è la vera opposizione di questa Amministrazione immobile e incapace di risolvere i problemi.

MaComeStateMessi
MaComeStateMessi
2 anni fa

Ma esattamente il PD i(intendo solo PD, con i propri tesserati) quanti voti di solito prende a Corato? Sembra che governino il Mondo. Mappepiacere

Ctarricone
Ctarricone
2 anni fa

La verità è che, nel PD, se non segui pedissequamente le volontà della segreteria, sei fuori! Le opinioni personali: non servono! E mica da oggi: da sempre!

G. R.
G. R.
2 anni fa

Questi litigano e la città langue. I consigli comunali da essere l’assise per risolvere i problemi e/o migliorare le condizioni di vivibilità della città diventano il teatro di giochi di potere ecc. Già alla nascita di questa Amministrazione si è assistito al primo atto di “trasparenza e lealtà” girare le spalle alla lista di Bovino alleato in questo progetto politico. Oggi assistiamo all’agonia della nostra città; staccare la spina a questa amministrazione, paragonabile ad un malato terminale.

Gino e Vito
Gino e Vito
2 anni fa

Per quanto riguarda il PD sezione locale ormai non ci sono più parole siamo alle comiche. Pensano di essere sempre i protagonisti principali e si comportano di conseguenza per tenere la scena. Peccato che anche i giovani si lasciano coinvolgere dai più anziani in questo gioco autolesionistico. Per quanto riguarda invece l'amministrazione bisogna dire invece che in molti soffrono ancora di nostalgia per i vecchi modi di fare e non riescono a vedere nessun tipo di trasparenza e lealtà. Se i loro beniamini non hanno un “PREMIO” allora si critica e si sparla a prescindere dalla realtà. Se una persona entra in politica lo fa perché ci crede o perché vuole ottenere vantaggi e interessi personali? Detto questo un po' di collaborazione e coinvolgimento da parte di tutti non sarebbe male.

Domy
Domy
2 anni fa

La soluzione? Azzeramento della giunta e nuova coalizione trasversale che escluda il PD…sarebbe auspicabile infine giunta tecnica delle migliori risorse locali e regionali…