Politica

Da Italia in Comune al Gruppo Misto, ecco la “prima” di Gennaro Sciscioli

Giuseppe Di Bisceglie
Giuseppe Di Bisceglie
Il neoconsigliere Gennaro Sciscioli
A colloquio con il neo eletto consigliere comunale che ha preso il posto di Anna Carminetti
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Le dimissioni della consigliera di Italia in Comune Anna Carminetti, l'ingresso al suo posto del consigliere comunale Gennaro Sciscioli ed il suo passaggio repentino nel gruppo misto hanno cambiato ulteriormente l'assetto della rappresentanza politica all'interno della massima assise cittadina. Il gruppo misto, in brevissimo tempo, è riuscito a contare ben quattro consiglieri comunali: Salvatore Mascoli, Alessandro Palmieri, Gennaro Sciscioli e Vincenzo Mastrodonato. I primi tre hanno dichiarato di voler ancora sostenere l'amministrazione guidata dal sindaco Corrado De Benedittis. Non si può tuttavia trascurare il mutamento interno ai partiti che, attualmente, non godono più della rappresentanza uscita dalle urne dell'ottobre 2020. 

Oggi il gruppo misto rappresenta una vera e propria forza politica, a maggior ragione se si considera che i due ex PD Mascoli e Palmieri e la new entry Gennaro Sciscioli hanno iniziato da subito a dialogare e ad affrontare alcune tematiche in sinergia. E non è un caso che, insieme, abbiano voluto recarsi all'Asipu per un confronto con l'amministratore unico Renato Bucci. 

Con il neoeletto consigliere Gennaro Sciscioli abbiamo voluto parlare del suo ingresso in consiglio comunale, di ciò che ha determinato il suo passaggio al gruppo misto sin dalla prima riunione dell'assemblea e del futuro. 

«Le dimissioni di Anna Carminetti sono state inaspettate anche per me» esordisce Sciscioli che con Carminetti ha condiviso l'attività di partito e in campagna elettorale, durante la quale si è molto impegnato per l'allestimento delle liste e per lo svolgimento delle attività elettorali. «Ma l'ho fatto per spirito di squadra, per il piacere di dare un mio contributo ad un progetto nel quale credevo e che mi piaceva» racconta. 

Come mai allora ha deciso di dichiararsi fuori da Italia in Comune e aderire al gruppo misto?

«Non disconosco il progetto di Italia in Comune ma ritengo che abbia perso la sua forza propulsiva, quell'atteggiamento innovatore che era alla base della sua nascita. Ero attratto da questa idea di politica che partiva dal basso, con un approccio tutt'altro che verticistico. Oggi credo che il partito abbia esaurito la sua voglia di riflettere sul futuro»

Questa è una sua valutazione recente?

«No, ormai da settembre mi ero defilato dall'attività del partito. Quando sono entrato in consiglio avevo due strade dinanzi: seguire il percorso di Italia in Comune o puntare alla mia autonomia. Ho optato per questa seconda ipotesi». 

In ambienti politici circola l'idea che il suo ingresso in consiglio comunale in realtà sia stato concordato con la consigliera uscente…

Non è affatto vero. Non ho mai chiesto incarichi né ambito a cariche. Le dimissioni della consigliera Carminetti hanno sorpreso anche me. Ho accettato di entrare in consiglio per rispetto agli elettori che mi hanno votato. 

Qual è il rapporto con gli altri consiglieri del gruppo misto?

C'è dialogo e confronto. Con Palmieri e Mascoli in maniera particolare poiché abbiamo sostenuto insieme il progetto politico che ha portato all'elezione del sindaco De Benedittis. Ma c'è anche autonomia di vedute. 

Sempre in ambienti politici si dà per scontato che siate diventati organici al progetto politico di Articolo 49 dell'ex candidato sindaco Longo…

Per quel che mi riguarda non è così. In questo momento sono svincolato da chiunque. Certo, c'è anche un dialogo con Articolo 49, movimento dal quale arrivano degli spunti di approfondimento, ma non esiste una linea condivisa. 

Oggi il gruppo misto è il gruppo tra quelli numericamente più consistenti. Il dialogo interno al gruppo potrebbe far diventare il gruppo una forza. È consapevole di questo?

Certo che ne sono consapevole. Ma posso dire che, dal mio ingresso, coi colleghi non si è mai parlato di questo. Certo è che ognuno di noi è animato dalla voglia di partecipare attivamente e concretamente all'attività amministrativa della città.

Vuol dire che auspicate un ruolo in giunta?

Voglio dire che, almeno per quanto mi riguarda, il coinvolgimento nell'azione amministrativa è fondamentale per mantere un dialogo con l'amministrazione. In particolare sui temi strategici è giusto che tutti i consiglieri siano messi nelle condizioni di dialogare, di confrontarsi, di capire sino in fondo prima di pronunciarsi e di votare. I consiglieri comunali hanno delle prerogative che devono esercitare e personalmente intendo far valere il mio ruolo di pubblico amministratore nella sua funzione di controllo, verifica e proposta. 

Qual è il suo auspicio per il futuro? 

Coinvolgimento. Siamo chiamati a discutere di temi importantissimi sui quali non possiamo improvvisare o farci trovare impreparati. Credo che la condivisione, anche delle perplessità, possa essere una giusta via per compiere l'interesse della cittadinanza, la tutela delle figure istituzionali e una buona gestione della cosa pubblica. 

Per diverso tempo lei è stato osservatore esterno di questa amministrazione. Come la valuta?

Si è lavorato e pure tanto. Si è fatto molto straordinario. Personalmente però non avrei trascurato l'ordinario. 

lunedì 14 Marzo 2022

(modifica il 10 Agosto 2022, 22:00)

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Osservatore silenzioso
Osservatore silenzioso
2 anni fa

O risolvi il problema all'interno del partito, o non vai in consiglio comunale. L'impegno assunto con gli elettori con la lista di candidatura e il relativo programma è sacro. Non si può andare con il solo simbolo della propria faccia. Si vergognino tutti, se ne hanno almeno la capacità. Anche il sindaco dovrebbe contrastare questa deriva che gli si ritorcerà contro, ma sembra del tutto indifferente, se non accondiscendente. Non credo nella casualità dei grossi numeri. Chiudo ricordando a me stesso un famoso titolo di Cuore…

Trecarte
Trecarte
2 anni fa

Una continua evoluzione…mentre tutto sprofonda

fc
fc
2 anni fa

Non esiste una classe politica preparata a gestire le complessità di una città ormai alla deriva da oltre un ventennio. Si va da un generazione politica vecchia e giustamente criticata, ad una giovane, ma politicamente inesistente. Arrivati al potere (?) , si sono resi conto che le promesse erano promesse e i fatti, grazie alla impreparazione, all'arroganza e alla presunzione di gestire la cosa pubblica (si fa per dire) non sono mai arrivati. Con la completa insoddisfazione di chi, recandosi a votare, ha preso per l'ennesima volta un abbaglio. I fatti di questi giorni ne confermano la teoria. Come si può credere a tali rappresentanti che da dx vanno a sx e poi al centro e viceversa?

Giovanni
Giovanni
2 anni fa

Personalmente noto un esodo di coratini che sono stufi di promesse e di una classe politica del ” cambiamento” capace di delegare la responsabilità ad una macchina politica legata al vecchio metodo. Eppure grazie a quel vecchio metodo qualcuno dell'attuale establishment amministrativo è entrato. Ricordo i proclama dell'attuale primo cittadino dal palco, una sorta di Berlinguer fuori dal tempo storico che sta mostrando tutti i limiti di gestione. Noto una sorta di vendetta dell'attuale rispetto all'equipe del vecchio,non un orizzonte veramente nuovo. Da ultimo una crociata dei sodali dell'attuale amministrazione contro chi opina il suo operato,una sorta di dittatura del pensiero unico .