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Dagli studenti del “Cifarelli-Santarella” un flash mob per dire “no” alla guerra in Ucraina

La Redazione
Dagli studenti del "Cifarelli-Santarella" un flash mob per dire "no" alla guerra in Ucraina
I giochi di pace under 14, nella palestra della gioia
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Sul podio tutti, atleti ed allenatori,
con in mano le bandiere,
la patria nel cuore,
il futuro negli occhi e…
la Scuola intorno!
(Francesca Ancona)

Si è svolto ieri nella palestra scoperta della scuola secondaria di primo grado “Santarella” un flash mob per dire "no" alla guerra in Ucraina e per affermare la volontà di far vincere la pace per il bene non solo dell’Ucraina, ma del mondo intero. La rilevanza formativa di tale iniziativa riflette le importanti parole pronunciate dal Ministro Bianchi: «La scuola italiana è fondata sulla nostra Costituzione alla cui base c’è la pace, valore irrinunciabile. Le nostre scuole da sempre mettono al centro del percorso educativo questi temi e, responsabilmente, educano le nostre ragazze e i nostri ragazzi a una cittadinanza consapevole e al rifiuto della guerra. La Pace è il tema della nostra riflessione e del nostro "essere scuola" insieme».

Con il flash mob l’istituto comprensivo “Cifarelli-Santarella” ha voluto esprimere la propria vicinanza e solidarietà a tutto il popolo ucraino, soprattutto agli studenti ucraini oggi rifugiati. Non c'è insegnante che non si sia posto il problema di spiegare una guerra che è alle nostre porte, i docenti vedono le preoccupazioni degli studenti e sentono il difficile compito di rispondere alle loro osservazioni. È fondamentale che le loro domande trovino negli adulti ascolto, comprensione e una possibile risposta. Agli adulti il dovere di far conoscere e di far riflettere. Al suono della sirena del coprifuoco gli studenti tutti e alcune classi quinte della scuola primaria “Cifarelli” si sono radunati silenziosamente e ordinatamente in palestra. Sono seguite letture a tema da parte degli alunni, in italiano e in lingua straniera, non solo nelle lingue studiate a scuola, inglese e francese, ma anche in dialetto coratino, arabo, cinese, giapponese, spagnolo georgiano, greco, lituano, rumeno, in Lis e infine ucraino e russo, con messaggi letti dai tanti studenti stranieri che frequentano la scuola. E questo per evidenziare la fondamentale importanza della pace come valore universale. È seguita una coreografia dal profondo valore simbolico sulle note di “Non mi avete fatto niente”, cantata da due alunne della scuola. Al termine della manifestazione, sulle note di Imagine, gli alunni delle classi prime hanno formato al centro della palestra, il simbolo della pace. 

Con i ragazzi, divenuti oggi dei veri manifestanti a favore della pace, si è dato vita ad un compito di realtà che li ha visti protagonisti di un percorso pluridisciplinare con riflessioni, lettura di messaggi sul tema della guerra, anche in lingua straniera, canti, coreografie, rappresentazioni grafiche, approfondimenti tematici. All'evento sono stati presenti il sindaco, Corrado De Benedittis e l’assessore alle politiche educative Beniamino Marcone. Un grazie a tutti coloro che hanno reso possibile la riuscita di questa manifestazione: docenti, alunni, collaboratori scolastici e personale Ata. Un grazie particolare alla dirigente, Mariagrazia Campione, che con il suo consueto entusiasmo ha fortemente sostenuto la realizzazione di questa iniziativa, affermando che «per educare alla pace, la scuola deve cercare di essere un ambiente e una comunità di pace, un contesto in cui si apprende, si cresce e si fa esperienza di pace. La scuola è il luogo di incontro e di crescita delle persone, di relazioni e l’educazione alla pace, ai valori dell’altruismo, della solidarietà, alla convivenza democratica devono essere considerati come lo sfondo integratore di tutto il processo formativo».

E richiamando le parole di Don Tonino Bello, «occorre essere sempre, ovunque e comunque "artigiani di pace", occorre promuovere questo valore nella vita di ogni giorno: a scuola, in famiglia, con gli amici, occorre promuovere la pace dal basso con gesti concreti di perdono, di accoglienza, di rispetto altrui. Nessuno dovrebbe sentirsi troppo piccolo e inutile in questo cammino. Nessuno dovrebbe tirarsi fuori. "Per la pace fatti in quattro pure tu"».

venerdì 11 Marzo 2022

(modifica il 10 Agosto 2022, 22:10)

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