Attualità

Teresa, donna in uniforme. «La divisa? Un orgoglio»

Giuseppe Di Bisceglie
Giuseppe Di Bisceglie
La vice comandante della Polizia Locale di Corato Teresa Testino
La prima donna vigile urbano di Corato si racconta
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Nel giorno di San Sebastiano, patrono della Polizia Locale, Teresa Testino ha ricevuto ufficialmente l'incarico di vice comandante della Polizia Locale di Corato. Un riconoscimento che arriva al culmine di una carriera che dura da quarant'anni, praticamente una vita al servizio dei cittadini, prima da vigile urbano poi da ufficiale di Polizia Municipale e quindi di Polizia Locale. La storia di Teresa è la storia di una ragazza che, nel 1982, scelse di non considerare la divisa un indumento per soli uomini e decise di partecipare al concorso, bandito dal Comune di Corato, per l'assunzione di sei vigili urbani. «Avevo 21 anni e frequentavo la facoltà di Agraria all'università. Avevo progetti differenti, ero una studentessa nel pieno degli studi universitari e mi piaceva molto la facoltà alla quale mi ero iscritta» racconta. 

Poi il concorso. «Mica hai figlie femmine tu, che ti interessa del concorso?». Così rispose un amico vigile al papà di Teresa, quando gli chiese informazioni sul concorso. Sino ad allora, infatti, nessuna donna aveva mai indossato la divisa del Corpo. Teresa, però, quel concorso lo sostenne. «Furono mesi di intenso studio, quasi forsennato. Insieme ad alcuni colleghi passammo l'estate a preparaci, lavorando con assiduità per essere preparati. Quando poi ho sostenuto il concorso sono arrivata prima in graduatoria. Avevo 21 anni ed ero appena diventata la prima agente di polizia municipale di Corato», racconta ripercorrendo quella fase determinante della sua vita con una dovizia di particolari che tradisce il tempo trascorso. 

Dai banchi dell'università alla divisa, nel segno di un desiderio, quello del papà. «Fu lui ad iscrivermi. Avrebbe voluto lui stesso essere un vigile urbano, aveva partecipato al concorso ma non l'aveva superato. E allora iscrisse me» rivela, con lo sguardo rivolto a un passato che sembra attualissimo. 

Una novità, quella della donna in divisa, che i colleghi e la città accolsero con grande naturalezza. «Ricordo come fosse ieri il mio primo servizio, alla festa di Santa Maria Greca, di mattina e di pomeriggio. I colleghi mi accolsero molto bene, soprattutto quelli anziani. Ero certa che sarebbe stato così» ricorda. Nessuna meraviglia neanche dai cittadini: «È come se mi conoscessero da sempre. Soltanto i bambini mi indicavano con stupore, perché non avevano mai visto una poliziotta». 

Donna, giovane, tutrice della legge. Eppure i suoi, seppur pochi, antagonisti non sono stati gli uomini. «Nei primi sei mesi di lavoro ho dovuto gestire tre situazioni incresciose nei miei confronti, che partivano da tre donne. Ma devo essere sincera: sin da subito i cittadini mi hanno rispettato, nonostante la giovane età, nonostante il mio essere donna». Molto ha fatto nella crescita professionale di Teresa il suo carattere. Donna ferma ma comprensiva, oggi è moglie, madre e nonna. 

La divisa è un indumento per donne? «Assolutamente sì, anche se porta inevitabilmente a vivere la famiglia e il rapporto di coppia col partner in maniera diversa dalla consuetudine» confida. «Sono stata fortunata ad aver ricevuto la comprensione dell'allora mio fidanzato ed ora marito che hanno compreso la mia scelta e le caratteristiche del mio lavoro. Grazie a questo tipo di rapporto sono riuscita a vivere serenamente la mia attività lavorativa, sulla quale mi sono sempre concentrato, mettendola allo stesso piano della famiglia». Ci sono però delle rinunce che pesano: «Sì, ci sono stati dei sacrifici molto duri da sostenere. Il fatto di non poter vivere i momenti di festa con i miei figli, quando erano piccoli, un po' mi è pesato. Ricordo il Carnevale, quando vedevo le mie figlie mascherate mentre io ero in servizio».

Le donne in divisa, per Teresa, sono una risorsa importante. «Ciascuno di noi, nel proprio ambito, porta la ricchezza del suo essere. E penso che la sensibilità femminile nelle forze dell'ordine sia un valore aggiunto» riflette. Il discorso scivola inevitabilmente a situazioni delicate, a situazioni di disagio, violenza. «Il nostro lavoro tocca diversi ambiti ed ha diverse sfaccettature. E non è semplice comunicare a una mamma, a una moglie, che il proprio caro è rimasto vittima di un incidente stradale» racconta Teresa, che di comunicazioni di questo tipo, purtroppo, ne ha dovute affrontare parecchie. «Ma ci sono anche momenti di grande soddisfazione; quando si aiuta qualcuno che è in difficoltà, quando si fa in modo che un giovane o una persona che ha intrapreso una strada sbagliata torni sui suoi passi, quando si salva una vita. Beh, indossare la divisa è un orgoglio sempre, è il segno di chi ha scelto di porsi a salvaguardia della collettività». 

Da quarant'anni ha una fedele amica, l'arma. «Non l'ho mai usata e vorrei non doverla mai usare» confida. 

Gli occhi di Teresa scandiscono il mutamento della società nel corso di quattro decenni, anche nel suo atteggiamento verso le forze dell'ordine. «Gli uomini e le donne del ventunesimo secolo si sono incattiviti. Prima c'era un maggiore rispetto nei confronti di chi indossava la divisa. Oggi, purtroppo, manca il rispetto dei ruoli» afferma a conclusione di un racconto libero, sereno e soprattutto sincero. 

mercoledì 9 Marzo 2022

(modifica il 10 Agosto 2022, 22:20)

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Giuseppe Martinelli
Giuseppe Martinelli
2 anni fa

complimenti e auguri per il nuovo incarico!

Vincenzo
Vincenzo
2 anni fa

Ai rispettato l'incarico a te dato e ora la gratitudine ti ricambia auguri

Rosa Cipri
Rosa Cipri
2 anni fa

Complimenti grande donn

Bindo pina
Bindo pina
2 anni fa

Complimenti cara Teresa

Michele tedone
Michele tedone
2 anni fa

Complimenti per la tua carriera

Francesco Quercia
Francesco Quercia
2 anni fa

Complimenti carissima Teresa! Auguroni per il tuo nuovo incarico!

Ss
Ss
2 anni fa

Signora Teresa auguri e grazie per le belle foto ricordo.Ho rivisto con piacere e commozione il vero corpo di polizia municipale che erano delle vere forze.Li ricordo molti di loro in sella alle moto,con tanto di prestanza fisica .I balordi li temevano.Si stava meglio quando si stava meglio.Di nuovo auguri e complimenti .

Raffaella Del Vecchio
Raffaella Del Vecchio
2 anni fa

Tantissimi auguri, meritatissima la tua nomina. Sei grande come donna e ufficiale.