Cultura

La musica della Banda di Corato rischia di spegnersi

La Redazione
Banda
Il maestro Loiodice: «È un patrimonio che si deve salvare»
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Non si può pensare alla Quaresima senza voltare il pensiero ai riti della Settimana Santa, al suono della banda che, intonando marce funebri, accompagna il passaggio dei Santi Misteri in uno dei momenti di maggiore devozione e fede popolare. L'emergenza sanitaria legata al Covid 19 ha fortemente ridimensionato questa antica e intima tradizione. Niente processioni, niente banda. Uno stop forzato che rischia, tuttavia, di provocare una profonda ferita nel mondo culturale cittadino, perché la Banda di Corato è un pezzo della tradizione coratina, benché abbia da sempre sofferto di una attenzione istituzionale non sempre all'altezza del suo ruolo culturale e sociale.

Diversamente dalla vicina Ruvo di Puglia, Corato non ha una tradizione bandistica consolidata. Tuttavia, da sempre, i maestri musicisti coratini, benché in numero esiguo, hanno sempre provato a tenere in piedi una tradizione che in Puglia comunque è fortemente presente. E Corato non ha mai voluto rinunciare a questa bandiera e a questo simbolo di legame con il territorio. Ma ora il timore che la musica possa spegnersi è davvero concreto. 

«Con l'arrivo dell'emergenza sanitaria la Banda ha smesso di suonare. Un problema che si è vissuto dappertutto ma che per Corato si è sentito in maniera particolare» racconta il maestro Giorgio Loiodice che, recentemente, aveva avviato un progetto di valorizzazione della banda locale insieme al maestro Aldo Di Tommaso. 

«La banda di Corato è formata da musicisti veterani che, non avendo avuto il "pretesto" per suonare in questi due anni, hanno deposto gli strumenti» rileva il maestro. A Corato non ci sono tanti giovani appassionati alla musica bandistica. «C'era un gruppo di più giovani che si stavano avvicinando alla banda ma con i limiti legati al Covid anche loro non hanno avuto più modo di suonare e hanno desistito».

Che ne sarà della Banda di Corato? «Se oggi fossi chiamato ad organizzare una squadra, magari per i Riti della Settimana Santa, avrei molta difficoltà» non nasconde Loiodice. Un ruolo importante per far sì che questo patrimonio non vada disperso può essere giocato non soltanto dalle istituzioni laiche ma anche da quelle ecclesiastiche. «Si pensi che le feste patronali o i riti religiosi vengono celebrate grazie alla Chiesa e ai fedeli. Le tradizioni vanno avanti se c'è la loro volonta. Ma mi chiedo: c'è davvero questa volontà?» spiega il maestro.  E, alla domanda: «C'è ancora modo di recuperare?», Giorgio Loiodice non ha riserve: «Si deve recuperare. La Banda è preziosa».

lunedì 7 Marzo 2022

(modifica il 10 Agosto 2022, 22:40)

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Luigi Valente
Luigi Valente
2 anni fa

Poca partecipazione della gente agli eventi culturali. Da sempre così.

Angy72
Angy72
2 anni fa

Tutto sta morendo a Corato. Il paese non ha più stimoli

Michele Strippoli
Michele Strippoli
2 anni fa

Bravo e grazie Maestro Giorgio. La musica è vita. Tieni duro.

Fr
Fr
2 anni fa

E normale ..se quando cera una festa patronale chiamavano le bande di altri paesi…c'è sciam facen …ke vergogna

Alfonso Piccarreta
Alfonso Piccarreta
2 anni fa

A me sembra che la tradizione della banda di Corato sia consolidata e riconosciuta oltre che premiata in anni lontani. La banda fu inviata in Albania per suonare in occasione dell'incoronazione di re Zog. Ma oggi dimentichiamo tutto…

Franco
Franco
2 anni fa

Se cancellano senza motivo le feste patronali ma consentono senza restrizioni le marce della pace alle bande non resta che riciclarsi e invece della marcia di Radetzsky dovranno imparare a suonare “Imagine” di John Lennon. Per sopravvivere.

Salvatore
Salvatore
2 anni fa

Buongiorno ,ho tre figli maschi tra cui uno appena terminato scuola media indirizzo musicale,l' altro ha eseguito lezioni private per batteria,il piccolino l'anno prossimo e 'stato iscritto a scuola media indirizzo musicale! Come genitore darei max disponibilità e aiuto a portare avanti questo progetto! Il prof. Di Tommaso sa chi sono e sa la voglia di indirizzare i ragazzi verso il mondo musicale,per qualsiasi cosa sono a disposizione…

Antonia Piccarreta
Piccarreta Antonia
2 anni fa

Carissimo Maestro non mollare, noi come coristi siamo con te, dobbiamo essere portavoce, dobbiamo salvare il patrimonio culturale “la Banda di Corato”, far crescere ed insegnare ai nostri figli, nipoti e a noi stessi l'importanza della cultura musicale. La musica è vita, e noi vogliamo dare vita al nostro paese che sta morendo da anni. Con l'arrivo della Santa Pasqua e della bella stagione organizziamo concerti nelle piazze e parco comunale, è un modo per trasmettere e inculcare nei giovani il valore e la bellezza della musica.

Franco
Franco
2 anni fa

Ma i Vescovi pugliesi che autorizzano senza problemi le marce della pace per l'Ucraina quando torneranno ad autorizzare anche le feste patronali e le processioni?

franco
franco
2 anni fa

vorrei aggiungere ai commenti che presso la Fiera PESSIMA di Manduria che si tiene a breve ci saranno invitate almeno 2 bande musicali e poi al sig. Maestro mi preme ricordare che i giovani musicisti sopravvivono con piccoli gruppi che suonano da soli nei garage di corato d è a loro che ci si deve rivolgere per il futuro…anche se la musica da banda è diversa