Attualità

Guerra in Ucraina, il vescovo D’Ascenzo: «Il 2 marzo giornata di preghiera e digiuno»

La Redazione
Guerra in Ucraina
«Una giornata all'insegna della preghiera, dell'ascolto della Parola, della riflessione e del digiuno, invocando dal Signore il dono della pace, consapevoli che la guerra non risolve i problemi»
2 commenti 477

«Una giornata all’insegna della preghiera, dell’ascolto della Parola, della riflessione e del digiuno, invocando dal Signore il dono della pace, consapevoli che la guerra non risolve i problemi». È quanto ha pensato il vescovo Leonardo D'Ascenzo per la Chiesa della nostra diocesi, nella giornata del 2 marzo, mercoledì delle ceneri.

«Carissimi – scrive Mons. D'Ascenzo – desidero unire la mia voce, anche a nome della comunità ecclesiale diocesana, a quelle, vicine e lontane, che si stanno rincorrendo per la situazione drammatica in Ucraina. Facciamo nostro l’appello di preoccupazione, dolore e vicinanza alle comunità cristiane di quel Paese condiviso dai Vescovi del Mediterraneo, riuniti a Firenze per l’incontro “Mediterraneo frontiere di pace”. Essi accolgono l’invito  di Papa Francesco a vivere il 2 marzo una Giornata di digiuno e preghiera per la pace e fanno “appello alla coscienza di quanti hanno responsabilità  politiche perché tacciano le armi”.

Pertanto anche la nostra Chiesa particolare il 2 marzo, mercoledì della Ceneri, vivrà una giornata all’insegna della preghiera, dell’ascolto della Parola, della riflessione e del digiuno, invocando dal Signore il dono della pace, consapevoli che la guerra non risolve i problemi, anzi li amplifica provocando nel contempo tanta sofferenza alle popolazioni coinvolte. Al contrario, il dialogo, l’ascolto e l’accoglienza reciproci rappresentano la via maestra per la soluzione del conflitto. Maria, Regina della pace, aiuti tutti noi in questo difficile momento!»

venerdì 25 Febbraio 2022

(modifica il 2 Agosto 2022, 21:12)

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
2 Commenti
Vecchi
Nuovi Più votati
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti
Marco
Marco
2 anni fa

I Vescovi pugliesi devono ancora spiegarci perché non si possono fare le processioni (all'aperto) mentre si può, anzi si deve, partecipare alle marce della pace.

Franco
Franco
2 anni fa

Una volta si diceva “non c'è pace senza giustizia” e significava che bisognava ragionare sulle cause delle guerre e si le giustizie che avevano condotto le stesse. Ora siamo tornati al pacifismo anni '70.