È iniziato nei giorni scorsi a Lecce il processo d'appello per l'ex giudice Michele Nardi (in passato pretore anche a Corato), condannato dal Tribunale di Lecce a 16 anni e 9 mesi di reclusione per associazione per delinquere finalizzata alla corruzione in atti giudiziari per aver garantito esiti processuali favorevoli in più vicende giudiziarie e tributarie in favore di imprenditori coinvolti nelle indagini della Procura di Trani in cambio di ingenti somme di denaro, di gioielli e varie utilità.
All'inizio del processo lo stesso ex gip Nardi ha riferito di aver depositato la richiesta di ricusazione del presidente della sezione della Corte d'appello dinanzi alla quale si celebra il processo, Vincenzo Scardia. Sull'istanza si esprimerà un'altra sezione della Corte d'appello. Si è poi passati alla discussione delle questioni preliminari sollevate dal legale di Nardi, Domenico Mariani, e contestate dal pg Salvatore Cosentino. Tra queste la competenza territoriale che si vorrebbe far spostare a Potenza perchè il procedimento è collegato – secondo la difesa – alle funzioni di Carlo Maria Capristo, l'ex procuratore di Trani e di Taranto, indagato nel capoluogo lucano. Il processo è stato aggiornato al prossimo 1° aprile.
Oltre a Nardi, nel novembre 2020 il Tribunale ha condannato in primo grado a 9 anni e 7 mesi di reclusione l'ispettore di polizia Vincenzo Di Chiaro, ritenuto complice dell'ex pm tranese Antonio Savasta (condannato in primo grado con rito abbreviato in un processo-stralcio a 10 anni); 6 anni e 4 mesi sono statiinflitti all'avvocatessa barese Simona Cuomo; 5 anni e 6 mesi a Gianluigi Patruno; 4 anni e tre mesi a Savino Zagaria, cognato di Savasta.
Che schifo!
Ancor da do' sciam!
temo che al prossimo che dice “credo nella giustizia italiana e nell'operato della magistratura” … mi scapperà da ridergli in faccia … ma non per altro, è che sono affetta da riso spastico … come jocker …