Si è concluso venerdì scorso davanti alla Corte d’Assise di Trani, il processo di primo grado per l’omicidio della 87enne Teresa Di Palma, trovata morta nella sua abitazione l'11 giugno 2017. I giudici hanno condannato all'ergastolo il figlio 54enne della donna. I fatti risalgono al giugno 2017, quando l'anziana fu trovata morta nel letto della sua abitazione in via Marzabotto. A trovarla furono due figli della 87enne che immediatamente allertarono Carabinieri e 118.
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A seguito dei primi rilievi effettuati sul posto, la Procura di Trani dispose immediatamente il sequestro dell’appartamento e l’esame autoptico della donna. «Le indagini, subito orientate verso l’ipotesi di morte violenta, a causa della presenza di alcune lesioni sul volto dell’anziana, sono state svolte dai Carabinieri sotto la direzione della Procura di Trani» spiega il Comando provinciale dei Carabinieri di Bari in una nota.
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«La prima ricostruzione dei fatti e l’autopsia confermarono poi che la signora Di Palma fu uccisa con un’azione di soffocamento probabilmente provocato applicando con forza un cuscino sul volto della stessa. Dopo circa due anni di indagini complesse e sviluppatesi anche con l’ausilio di accertamenti di natura tecnica come la perizia genetica finalizzata all’estrapolazione dei profili del dna, disposta dalla Corte di Assise su richiesta della Procura di Trani ed effettuata sul cuscino e sulle lenzuola della povera donna, uno dei figli venne iscritto nel registro degli indagati per il reato di omicidio volontario.
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Diversi elementi sono risultati determinanti nella sentenza di ergastolo. In particolare, la perizia tecnica del medico legale del Policlinico di Bari che, dinanzi alla Corte d’Assise di Trani, ha argomentato e ristretto l’orario del decesso in un arco temporale ben definito, tra le 20.30 e 23.30 di quel 10 giugno 2017. Inoltre, tramite l’analisi dei dati estrapolati dai tabulati telefonici e dei tabulati gps dell’auto del 54enne, è stata definita in quelle ore la presenza di quest’ultimo sul luogo del delitto».
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Speriamo che sconti l'ergastolo e nn abbia riduzione di pena chi ha fatto questo gesto infame verso la madre che l' ha generato….uccisa x del vile denaro..
Conosco molto bene c… E non ci credo che è stato lui
e che altro aggiungere ancora a queste parole ….povera mamma
Arrivare al punto di uccidere la propria madre è un gesto non di persona insana mentalmente ma di vera e propria cattiveria. Questo è un mondo in cui non si può più vivere e chi ha commesso questo gesto insano merita la stessa punizione e cioè la morte. Troppo comodo l'ergastolo perché poi con cavilli giudiziari, di cui gli avvocati sono esperti, dopo un po' di tempo questa persona esce dal carcere come se nulla fosse
Un figlio che uccide la madre, dopo che ella gli ha donato la vita è obbrobrioso.
Che vergogna una mamma nn merita tanta cattiveria!! Finalmente un po' di giustizia l' ergastolo !!!