Dopo i rincari su farina (qui il nostro approfondimento) e carne, si confermano concretamente i timori manifestati negli ultimi mesi sui rincari del latte e dei suoi derivati. Una sentenza per tutti i trasformatori di latte bovino, oltre che, naturalmente, per i consumatori. Anche in questo caso, l'aumento del latte è legato a doppio filo a quello globale delle materie prime. La mannaia che si abbatte inesorabile sulle tasche dei cittadini sembra avere origine «nel costo del foraggio e dell'alimentazione del bestiame», come spiega Vito Rozzo del Caseificio Coratino, azienda che produce formaggi di derivazione ovina. «I rincari più importanti – precisa – sono comunque più legati al latte bovino».
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«Acquisto il latte dagli allevatori – continua Rozzo – ma faccio dei contratti a livello annuale. Una volta stabilito il prezzo, cerco di andare avanti. Il costo dell'allevamento di bovini è inevitabilmente connesso al costo delle materie prime e dell'energia. L'allevamento, tra l'altro, sta subendo aumenti dovuti al costo del mangime. Nel periodo estivo e autunnale gli allevatori sono costretti a integrare con i mangimi, farinacei che sono aumentati, come altri derivati della farina. Le motivazioni del rincaro del latte sono poi legate a un discorso nazionale e internazionale perchè la gran parte dei prodotti sono legati alle borse e ai riferimenti nazionali e internazionali».
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«Il latte vaccino – aggiunge – sta aumentando di settimana in settimana. Sembra che l'ago della bilancia della produzione del latte vaccino in Europa sia la Germania. Non ci sono grossi allevamenti in Puglia, quindi si tende prevalentemente a utilizzare latte estero. È giunta la notizia che grossi caseifici nel Nord-Est italiano abbiano finito le loro scorte, ragione per cui il valore del latte sta impazzando».
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Ma non è solo il latte ad aver subito un aumento sostanzioso. «Ad essere cresciuta maggiormente, ancor più del latte – spiega Giuseppe Maldera, amministratore delegato dell'omonimo caseificio – è stata la panna, ingrediente principale di molti nostri prodotti. A questo vanno aggiunti i rincari di energia, trasporto e imballaggi. Questo porta ad un costo maggiore per i consumatori».
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Un grazie sentito alla transizione ecologica che ci fa tanti di questi regali. Sgraditi ai più.
Dalli forte, dalli…! Tant' ci u' ava' sapaj…
Oh,si!!!!andremo tutti alla Caritas a pranzo…con tutti questi rincari e con gli stessi stipendi,dove andremo ????????♀️????????♀️
In compenso ci fanno mettere i pannelli solari sul tetto….
E aumentato tutto …il pane minimo
€ 3.50 … Ma a siamo impazxiti …e.poi scioperiamo per il green pas e perché nessuno indice uno sciopero per i rincari che veramente mettono in crisi le famiglie??…siamo un popolo di caproni….
Certo tutto aumenta..ad eccezione degli stipendi o pensioni… dovremmo però anche noi cittadini imparare a consumare meno questi prodotti che tra l'altro se consumati giornalmente nn sono un toccasana x la nostra salute… impariamo a consumare latticini e derivati max due volte a settimana…ci sarà beneficio x la salute e x le tasche
In Francia hanno messo Parigi sottosopra per 10 centesimi di tassa ecologica sulla benzina. Non mi pare che qui si muovano troppo. Stanno tutti bene evidentemente. Non gli manca.
E tutto in aumento …..solo le olive nn ce le vogliono pagare ……spero ke la finanzia si dia una mossa ad intervenire sul nostro territorio…..aiutooooo
La verità è che non siamo capaci di farci rispettare……sim n popolo d qua quaraqua……Sic ce futur avranno i nostri figli
L'inflazione serve a far aumentare artificialmente il PIL ovvero il prodotto lordo che di calcola anche sui prezzi dei beni. Così potremo dire che l'Italia fa un bel +6% di Pil non producendo di più ma aumentando il costo di quello che si produce e si compra. Noi paghiamo quel Pil in bolletta, invece di beneficiarne.
ma credo ci siano delle grosse inesattezze… il prezzo del latte alla stalla, che sarebbe quello pagato agli allevatori, nell'ultimo periodo non è aumentato di un centesimo!!!! anzi nonostante i caseifici abbiano firmato un accordo per un prezzo etico, ad oggi se ne strafottono e continuano a pagarlo a prezzi inferiori al costo di produzione.