In tanti, questa mattina, si sono affacciati in piazza Marconi, ai piedi del teatro comunale, per Tenè Mane, la bimba sparita nel nulla con la madre biologica da più di un mese. Decine di persone hanno solidarizzato con Ibrahima Mane, il papà della piccola e la famiglia che fino a poco tempo fa si prendeva cura di Tenè. Tra gli altri, nel cordone umano che si è cinto attorno a Ibrahima e alla famiglia Quatela, anche il sindaco De Benedittis, il presidente del consiglio Valeria Mazzone e l'assessore Felice Addario.
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«Molti obietteranno che manifestazioni del genere non servano a nulla per trovare la bambina. – ha detto Tiziana Tandoi, il legale che sta seguendo Ibrahima in questo caso spinoso – invece, la presenza di tutti voi, qui, questa mattina, permette di tenere alta l'attenzione su questa vicenda». È stata proprio la Tandoi a prendere la parola e a farsi portavoce del suo assistito, ripercorrendo la storia della piccola Tenè, dal momento in cui Luciana Tedeschi, suo marito e le sue figlie si sono prese carico della bambina, assicurandole cure e istruzione, fino agli ultimi sviluppi che avevamo raccontato una settimana fa. Non sono mancati momenti di viva commozione, per una storia che va oltre la burocrazia e i cavilli legali.
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