Attualità

Doppio turno nelle scuole superiori, la protesta continua. I dirigenti: «Tantissime difficoltà»

La Redazione
Il sit-in di ieri all'esterno del liceo artistico
Anche i dirigenti scolastici - come già detto nei giorni scorsi - si mostrano molto critici rispetto alla decisione del Prefetto che scagliona gli ingressi di 100 minuti
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La protesta contro il doppio turno nelle scuole superiori continua ad oltranza. Come raccontato ieri, al liceo artistico i ragazzi sono in agitazione da lunedì, mentre gli studenti delle altre scuole seguono l'evolversi della situazione e annunciano la partecipazione al sit-in in programma a Bari. Anche i dirigenti scolastici – come già detto nei giorni scorsi – si mostrano molto critici rispetto alla decisione del Prefetto che scagliona gli ingressi di 100 minuti (alle 8 l'ingresso del 75% degli studenti e alle 9.40 quello del restante 25%, così da rispettare il limite dell'80% di capienza a bordo dei mezzi di trasporto).

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«Le difficoltà legate ai doppi turni sono tantissime, sia per la didattica che per l'organizzazione, e ci hanno creato malessere» ha raccontato la dirigente dell'istituto Oriani-Tandoi, Angela Adduci, all'emittente Amica 9. «Terminiamo troppo tardi, non possiamo svolgere attività pomeridiane come Pon e recupero. Gli studenti che arrivano con la corsa delle 9.10, per esempio, devono attendere mezz'ora per strada prima di entrare a scuola alle 9.40: sotto la responsabilità di chi? Va peggio ai ragazzi del professionale, molti dei quali lavorano e fanno stage, per cui in questo modo si blocca tutto. Abbiamo anche problemi nell'organizzazione dei docenti, soprattutto con quelli che abbiamo in comune con scuole della BAT dove vige il turno unico».

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«Altra cosa: parliamo di inclusione e poi ci troviamo a penalizzare soprattutto i ragazzi diversamente abili e con bisogni educativi speciali» ha proseguito la preside. «Con questa situazione non possono svolgere le attività integrative o di sostegno che vengono effettuate di pomeriggio presso le varie associoazioni e quindi non possono usufruire di assistenza specialistica al di là di certi orari. Abbiamo rappresentato tutto questo al Prefetto, ma siamo al punto di partenza e non è stato corretto procedere senza un confronto preliminare. Il 90% dei miei ragazzi è vaccinato e tutti vogliono tornare a scuola, ma a queste condizioni diventa impossibile. Chiediamo la giusta considerazione per la scuola e non decisioni calate dall'alto. I bisogni della scuola vanno valutati, soppesati e affrontati con la componente scuola e dobbiamo essere messi in condizione di dire quali sono i nostri bisogni. Noi stiamo facendo il massimo: chiediamo anche alla parte politica di dare il suo contributo».

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«Il mio unico pensiero è che si possa rivedere il documento della Prefettura tenendo conto della specificità delle scuole e salvando l'obiettivo di evitare che i mezzi siano saturi» afferma alla stessa emittente televisiva il preside del liceo artistico Federico II, Savino Gallo. «Lo scaglionamento deve essere visto in funzione dei servizi, sia all'andata che al ritorno. Imponendo una distanza di 100 minuti, i ragazzi sono poi costretti ad aspettare 30-40 minuti prima di entrare a scuola e lo stesso avviene all'uscita. L'increemento delle corse deve essere concordato in modo tale che coincida con l'orario delle scuole. Altra situazione particolare: nella mia scuola ho il 50% di studenti che arrivano dalla BAT: rischio quindi che i vettori operanti nella BAT possano non cambiare gli orari delle corse visto che in quella provincia il Prefetto non ha previsto alcuna differenziazione negli ingressi».

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Ieri, intanto, il sindaco De Benedittis ha incontrato i ragazzi del liceo artistico al termine del sit-in davanti all’istituto. «Bisogna aspettare che il Prefetto abbia dati sufficienti per valutare, rivedere o eventualmente confermare questa scelta, fatta in maniera ponderata» ha detto il sindaco agli studenti. «Ora ci vuole un margine di flessibilità, di elasticità. Io sono disposto ad interfacciarmi con voi quando volete. Ci possiamo riaggiornare tra 15 giorni, anche attraverso un tavolo con Prefettura, sindaci e città metropolitana». Nel frattempo la lettera scritta dagli studenti baresi al Prefetto è diventata una petizione on line che chiede di lasciare libera scelta alle scuole per quanto concerne gli orari.

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giovedì 23 Settembre 2021

(modifica il 3 Agosto 2022, 3:01)

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Genoveffa
Genoveffa
2 anni fa

L’immagine di copertina vede questi ragazzi per terra.Alla faccia del covid.Per terra e’sporci.Ci camminiamo con scarpe magari sporche di feci di cani.Con quei pantaloni ci si siede ovunque ,ecco come si diffondono le infezioni.Soprattutto quando si va in casa.Come le donne che mettono le borse per terra.????????????????Nelle scuole dovrebbero insegnare anche questo.L’igiene…..

ARES
ARES
2 anni fa

Penso che molti non pensano che viviamo un periodo di difficoltà per tutti. L'egoismo, la mala politica cointestatario e il menefreghismo sono visibili in questi tempi

Franco
Franco
2 anni fa

I ragazzi hanno fatto quello che gli adulti (compreso dirigenti scolastici, insegnanti, personale ATA e genitori) non hanno fatto perché stretti dalla paura del Covid e succubi di ogni iniziativa governativa, anche inutile o dannosa, come quella del doppio turno.

Genoveffa
Genoveffa
2 anni fa

Attenta cara,una volta avevi gli anticorpi,che poi penso adesso siano spariti????,ce li inoculano con il vaccino .Ma ora con lo schifo che sta’in giro ……solito commento scontato il tuo