«Natura o cultura? Siamo biologicamente determinati o culturalmente costruiti? La nostra identità sessuale è un dato statico, stabilito al concepimento, o è una conquista che dura tutta la vita?». Il dibattito attuale sul cosiddetto Ddl Zan si concentra proprio su questi scottanti questioni etiche, oltre che sul tema altrettanto caldo della violenza e della discriminazione di genere.
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Qual è il ruolo della comunità cristiana? Che risposte può dare l’etica teologica? La parrocchia San Domenico vuole iniziare un percorso di riflessione per cogliere i nuovi sentieri per annuncio del Vangelo nel nostro tempo. Questa sera alle 19:30, sosterrà l’approfondimento don Roberto Massaro, professore di Teologia morale presso la Facoltà Teologica Pugliese Istituto Teologico “Regina Apuliae” di Molfetta.
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Lo deciderà il Parlamento la sorte di questo decreto, per ora rimandato a settembre ma con buone probabilità di essere bocciato.
La Chiesa una volta tanto invece di filosofeggiare a mezz'aria e senza chiarezza dovrebbe mettere sull'allerta cristiani e cittadini sui pericoli alla libertà di espressione (di tutti) che questo ddl rappresenta.
Il Ddl Zan estende i diritti e come tale non può non essere vantaggioso.
Spero che questa sera emerga questo concetto.
P.s. il Ddl Zan serve anche ai preti, che sono cittadini come tutti gli altri e devono godere degli stessi diritti.
I cosiddetti “nuovi sentieri” sono quelli che dovrebbero preoccuparci per davvero. Se anche la Chiesa si adegua al main stream dell'identità sessuale percepita dal singolo e cangiante a suo piacimento stiamo messi davvero male.
Se ci si mette pure la Chiesa (o qualche ecclesiastico) a generare dubbi su quello che è chiaro a tutti o quasi, siamo messi male.