Gli ottavi di finale degli Europei giocati dall'Italia hanno fatto tornare nella memoria dei tifosi quell'uno a zero agli austriaci di 31 anni fa messo a segno nei mondiali giocati in casa. Quella sera il mondo scoprì Totò Schillaci e le notti italiane divennero magiche. Oggi in molti rivedono, nell'Italia del Mancio, quella coesione e, soprattutto quella spinta emotiva che portò la nazionale di Vicini ad un passo dalla finale. Totò, però, non ama paragonarle.
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L'attaccante palermitano è arrivato lunedì a Corato per partecipare come ospite all'evento organizzato dalla Virtus Corato, "Allenati con un campione". Tre giorni a contatto con i ragazzi della società giovanile coratina che l'anno scorso ha vinto il campionato regionale giovanissimi, ma alla quale il Covid ha impedito di disputare la fase nazionale. Anche quest'anno la pandemia ha penalizzato la scuola calcio che solo ora è tornata graduatamente alle attività sportive. «Abbiamo voluto creare qualcosa di diverso, qualcosa di importante proprio per chiudere la stagione in maniera positiva» dicono dalla scuola.
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Totò, in passato, ha calcato (brevemente) i palchi politici, è apparso in tv e al cinema, ma non ha abbandonato il calcio. Dal 2000 gestisce infatti una scuola calcio a Palermo, quindi conosce il mondo dei settori giovanili. «È stato entuasiasta di venire a trovarci», spiega Antonio Strippoli. Dopo aver seguito con occhio attento gli allenamenti e aver dispensato sorrisi ai ragazzi in campo, si è fermato per una breve chiacchierata sulla Puglia, sui giovani e sull'Italia che si prepara ad affrontare il Belgio.
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