Le Giornate Europee dell’Archeologia vedranno con Archeoclub d’Italia, l’Italia intera in primo piano, attraverso passeggiate culturali, presentazioni, mostre, in forte sinergia con soprintendenze, parchi archeologici e luoghi della cultura. Saranno più di 50, in tutto il Paese, gli eventi targati Archeoclub d’Italia per le Giornate Europee dell’Archeologia in programma dal 18 al 20 giugno .
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«Abbiamo siti e parchi archeologici che hanno lo sguardo sul mare, ma in Italia è possibile trovare siti medievali, rinascimentali, greci, romani, etruschi anche lungo i versanti di montagna. Questa è l’Italia dell’archeologia. Questa è l’Italia che guarda con amore, ottimismo e speranza nel futuro».
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Anche l’Archeoclub “Padre Emilio D’Angelo” di Corato ha inteso non mancare all’appuntamento, raccontando l’archeologia della propria regione, del proprio territorio, contribuendo a garantire informazioni e formazione a tutti, soprattutto ai giovani, per rendere i beni culturali, archeologici, paesaggistici e naturalistici, parte della vita di ogni cittadino. Un webinar in programma venerdì 18 giugno , dalle 18 alle 20”, dal titolo: “Iapigi, Etruschi e Altri Popoli. Aspetti inediti della Puglia Preromana”. É questo l'approccio vincente per dar vita a progetti che "restino sul territorio". Queste attività sono un punto di partenza e non un punto di arrivo.
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Dopo i saluti del presidente della sede locale di Corato, Michele Iacovelli e l’introduzione della dott.ssa Rosa Capozzi del CNR di Bari, il dott. Andrea Montanaro (ricercatore di ruolo in Archeologia Classica e in Etruscologia e Antichità Italiche presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale (sede di Lecce) parlerà delle sue più recenti ricerche relative alla Puglia preromana tra VIII e IV secolo a.C., che aprono nuovi scenari sui rapporti culturali intercorsi tra le popolazioni indigene (Dauni e Peucezi soprattutto), che hanno occupato la regione per quasi un millennio, e le grandi civiltà (Etruschi, Greci, Fenici, Assiri ed Egizi), mettendo in discussione vecchie e ormai superate convinzioni.
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Verranno messi in risalto, in modo particolare, alcuni contesti appartenuti ad esponenti di rilievo delle aristocrazie probabilmente a capo delle comunità, all'interno dei quali sono stati rinvenuti numerosi manufatti di prestigio, importati dalle più svariate aree del Mediterraneo (si va dalle armature e dai vasi in bronzo, agli ornamenti personali in metallo prezioso e in ambra), e oggetti-simbolici (insegne del potere), collocati appositamente nella sepoltura per ostentare la ricchezza, la possibilità di acquisire beni preziosi e di provenienza esotica e il ruolo politico di rilievo rivestito dal defunto nell'ambito della comunità di appartenenza. A queste caratteristiche si aggiungono anche i rituali funerari molto accurati e, a volte, inconsueti rispetto alla normale procedura, utilizzati come ulteriore segno di distinzione.
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In questo quadro, spicca soprattutto l'immagine che si è potuta ricavare di alcune donne, che si possono a ragione definire "principesse, le quali mostrano, rispetto alla donne greche, di aver svolto un ruolo fondamentale (oltre a quello già noto di custode della casa e dei suoi beni e di cura della prole), di particolare rilievo, all'interno della comunità, sia dal punto di vista socio-economico (partecipazione ai banchetti e alle cerimonie sacre al pari degli uomini), ma anche di potere, sottolineato dalla presenza del carro e dal sacrificio dei cavalli, un rituale molto legato alla figura femminile (soprattutto in Daunia), ma ancora da svelare nei suoi reali valori e significati.
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Per partecipare alla riunione in Zoom è necessario iscriversi a questo link. Dopo l’iscrizione, si riceverà un’email di conferma con le informazioni necessarie per entrare nella riunione.
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Andrea Celestino Montanaro è ricercatore di ruolo in Archeologia Classica e in Etruscologia e Antichità Italiche presso la Sede di Lecce del Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale. Ha collaborato col Paul Getty Museum di Los Angeles nell’ambito di una ricerca e di una mostra dedicata alle immagini dell’oltretomba dipinte sui vasi a figure rosse dell’Italia meridionale, il cui catalogo è in uscita a settembre. Ha organizzato in collaborazione i convegni sulle “Vie dell’ambra” svoltisi nella Repubblica di San Marino e in Slovenia ed ha partecipato a numerosi convegni internazionali. Ha collaborato a numerosi progetti nazionali ed internazionali per la valorizzazione dei beni culturali. Per due volte è stato membro della giuria scientifica per l’assegnazione del “Premio Nazionale per la Divulgazione Scientifica”, nel settore umanistico-letterario.
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Le sue ricerche riguardano soprattutto le civiltà della Puglia preromana, le ambre figurate preromane in Italia, le oreficerie e i vasi in bronzo di produzione etrusca. Attualmente è responsabile per una ricerca del CNR sui vasi di bronzo etruschi in Italia. mLa sua produzione scientifica comprende dieci monografie e curatele di volumi o atti di convegni (una delle quali è in corso di stampa) e circa 60 tra articoli e saggi scientifici pubblicati nelle più importanti riviste del settore e in atti di convegni.
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Tra le prime si segnalano soprattutto “Ruvo di Puglia e il suo territorio. Le necropoli” (2007), opera vincitrice del premio “L’Erma di Bretschneider per l’Archeologia”, “Ambre figurate. Amuleti e ornamenti dalla Puglia preromana” (2012) e “Ornamenti e lusso nell’antica Peucezia. Le aristocrazie tra VII e III secolo a.C. e i rapporti con Greci ed Etruschi” (2015), tutte pubblicate con la prestigiosa casa editrice “L’Erma di Bretschneider”.
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