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​Mafie, l’allarme del Procuratore di Trani cita anche Corato. Piarulli: «Urgono forze dell’ordine»

La Redazione
Procura di Trani
«Estendendo l'analisi ai territori del circondario di Trani che rientrano nella area metropolitana, si giunge alla stessa conclusione: basti pensare a Corato, Terlizzi, Molfetta» precisa Nitti
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«Una provincia depredata e fortemente esposta alla infiltrazione criminale. Eppure, questo territorio nell'agenda nazionale delle emergenze criminali semplicemente non esiste. È indispensabile, vorrei dire urgente, che una riflessione comune sia avviata in un momento storico così importante per questa provincia e questo circondario». Parla così il procuratore della Repubblica di Trani, Renato Nitti, in merito alla criminalità diffusa nelle BAT e nei dintorni, Corato inclusa.

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«La BAT – si legge in un estratto della denuncia pubblica del procuratore tranese resa nota nei giorni scorsi – è in assoluto la prima tra centosette province italiane per furti di auto, è tra le prime dieci su centosette province per quanto riguarda le rapine in abitazione; è sempre tra le prime dieci su centosette per quanto riguarda le estorsioni. Per gli omicidi volontari consumati è al terzo posto su centosette, mentre per i tentati omicidi sembra attestarsi al quarto posto. La BAT si colloca comunque sempre nella prima parte della triste graduatoria anche per le altre forme di furti, il riciclaggio e il reimpiego di danaro, gli incendi e lo spaccio di stupefacenti.

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Le mafie che operano nella BAT, in particolare a Trani, Barletta, Andria, Canosa, Bisceglie, portano alle estreme conseguenze la connotazione lucrativa e levantina delle mafie baresi. Sono mafie predatorie: mafie che non esercitano il dominio sul territorio, ma che lo spogliano, lo depredano, aprendolo persino alle scorrerie di clan storici ed egemoni in altre province e regioni. Innumerevoli episodi criminali del passato (anche risalendo a oltre quindici, venti anni fa) testimoniano la presenza nel territorio di calabresi, campani, foggiani, baresi accanto ai criminali canosini, andriesi, tranesi, barlettani, uniti nel commettere reati a danno dello stesso territorio. Estendendo l'analisi ai territori del circondario di Trani che rientrano nella area metropolitana, si giunge alla stessa conclusione: basti pensare a Corato, Terlizzi, Molfetta» precisa Nitti.

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Pochi giorni prima che il procuratore Nitti consegnasse alla stampa il suo grido d'allarme in merito alla criminalità nella Bat e nel circondario di quel Tribunale, la senatrice coratina Angela Anna Bruna Piarulli, del Movimento 5 stelle, lo aveva incontrato. Obiettivo: confrontarsi con lui sui temi che, da lì a poco, il capo dell'ufficio di Palazzo Torres avrebbe pubblicamente denunciato, non ultima la scarsa considerazione del territorio nell'agenda nazionale.

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La parlamentare a sua volta, nelle scorse settimane aveva trasmesso un'interrogazione, ai Ministri dell'Interno e della Difesa, sulla base della relazione del primo semestre 2020 elaborata dalla Direzione investigativa antimafia. «Da quel rapporto è emersa la presenza di numerosi gruppi criminali in molti comuni del nord barese – osserva Bruna Piarulli -, sia con riferimento alla città metropolitana sia per quanto concerne la Bat. Il territorio è interessato da forti traffici di droga, che continuano a costituire la principale fonte di introiti per i clan delle due province. E la pandemia ha purtroppo accresciuto il rischio di infiltrazioni mafiose in alcuni comparti nevralgici dell'economia locale».

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«L'allarme lanciato dal Procuratore di Trani – dichiara la parlamentare -, con il quale abbiamo convenuto su queste emergenze, rilancia e amplifica una battaglia che porto avanti già dal 2019, quando in un'altra interrogazione avevo chiesto il potenziamento dei livelli di sicurezza sul territorio tramite una maggiore presenza di forze di polizia e armate, a causa della molteplicità degli eventi delittuosi occorsi. In ogni caso – conclude la senatrice Piarulli – quanto denunciato dal Procuratore di Trani non può lasciarci indifferenti, ed io per prima tornerò a sollecitare il Governo facendo tesoro di un'analisi lucida e spietata come quella del dottor Nitti».

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martedì 20 Aprile 2021

(modifica il 3 Agosto 2022, 9:57)

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Aeldus
2 anni fa

Ma è possibile che queste inchieste portino a conclusioni che sono da almeno un anno palesi, annunciate e urlate da chi non può più lavorare per colpa dei fanatici del “Chiudete tutto, per carità, non infettate i per carità, non uscite più, per carità”
Stanno consegnando l'Italia in mano a cinesi miliardari, alle multinazionali e alla malavita che si troverà immobili, attività soffiate con due misere lire a gente che ha impiegato una vita a realizzare una piccola attività, anche per garantire un futuro ai figli e che si trova a decidere quando mangiare, chi e cosa. Il popolo dei garantiti da una parte che ha il solo scopo di salvare “la pelle” e il popolo di chi o è imprenditore o dipendente di impresa senza un futuro e in balia della disperazione e ai confini della disperazione.

Victor
Victor
2 anni fa

Si riempiono la bocca di mafie, senza nemmeno sapere cosa significa.

Da delinquenza comune a mafie c'è un abisso di differenza.

Che fantasia…

Victor
Victor
2 anni fa

110/110