Politica

Game over. L’ultima sfida dai palchi chiude la campagna elettorale

Aldo Piorito Diaferia e Pierluigi Cantatore
Game over. L'ultima sfida dai palchi chiude la campagna elettorale
In piazza Cesare Battisti con De Benedittis anche Zingaretti ed Emiliano. Perrone, prima solo e poi accompagnato dai giovani, chiude da piazza Vittorio Emanuele
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Les jeux sont fait, il tempo oramai è scaduto: ieri sera è andato in scena l’ultimo atto di questa energica e quanto mai intensa campagna elettorale che ha visto fronteggiarsi i due candidati giunti alla fase di ballottaggio, Corrado De Benedittis da un lato e Gino Perrone dall’altro, impegnati nell’ultimo e decisivo appello ai cittadini.

Il comizio di chiusura della campagna elettorale di Corrado De Benedittis in piazza Cesare Battisti ha visto susseguirsi diversi ospiti d’eccezione, tra cui il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, il ministro per gli affari regionali e autonomie, Francesco Boccia, il riconfermato presidente della regione Puglia Michele Emiliano, il coordinatore nazionale di Demos, Paolo Ciani, e il sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio.

Il segretario del Partito Democratico ha esordito ringraziando calorosamente la passione e il coraggio degli elettori coratini che «porteranno Corrado alla vittoria, perché in democrazia le vittorie non si aspettano, si conquistano strada per strada, combattendo, combattete per Corrado». Riguardo al periodo di profondo cambiamento che riguarda l’Italia e il mondo intero, ha lanciato un appello: «Dobbiamo guardare negli occhi le persone, perché li troveremo delle anime cambiate, colpite dal timore, dalla paura e dall’incertezza. Queste debolezze vanno rispettate, la paura dei nonni e delle nonne, dei lavoratori e dei ragazzi va ascoltata, perché in quegli occhi troveremo la voglia di tornare a vivere con speranza, ed è questa la scelta che faremo con Corrado, noi offriremo speranza e non paura o odio, daremo una vita di passione e riscatto, in gioco c’è il futuro delle famiglie di Corato».

De Benedittis ha preso la parola evidenziando in primis l’unità del fronte progressista e il rispetto derivatone: «Vorrei parlasse il cuore di Corato, perché questa piazza è bellissima ed è plurale, dobbiamo esserne consapevoli, non è solo la piazza del centrosinistra ma è soprattutto la piazza di Corato. Permettetemi di salutare i tanti concittadini che tradizionalmente votano altrove e che oggi votano per noi. Io non dimenticherò questo vostro gesto di fiducia e stima, ve le ricambierò col rispetto, la disponibilità al dialogo e il riconoscimento delle vostre opinioni anche se diverse».

«Un tempo in piazza non veniva più nessuno – continua – anzi, si sentiva dire che piazza Cesare Battisti era troppo grande, oggi bisogna dire che piazza Cesare Battisti è troppo piccola. Ci sono momenti in cui cambia il vento, e quando cambia si fa la storia, quando il vento cambia non ci sono soldi, piani e strategie, questi crollano come castelli di carta. Corato si è trasformata, è diventata una città che si è resa conto che si può cambiare».

Sulla scuola: «Partiremo dalle scuole, perché voglio essere il sindaco della scuola, affronteremo con i dirigenti scolastici questa nuova emergenza, nessuno deve sentirsi solo. Dobbiamo sfruttare i soldi che arriveranno dall’Europa, dal 2021 dobbiamo essere pronti e mettere in sicurezza gli edifici scolastici, non basta più la telefonata all’amico potente, serve costruire relazioni trasparenti e pulite».

Per ciò che concerne l’agricoltura, De Benedittis ha espresso la necessità per Corato di rendere l’oro verde la sua punta di diamante seguendo il modello Vinitaly, con un assessorato alla cultura competente. «Partiremo da chi lavora quotidianamente spaccandosi le mani. Di loro non ne parla più nessuno, è il momento che si torni a parlare di loro, ricordiamoci dei braccianti anche sulle etichette. I comuni oggi devono stimolare per rilanciare e creare infrastrutture e opportunità aprendo orizzonti alle piccole e medie imprese, anche mandando le imprese alle fiere, sostenendoli attivamente e a nome della città tutta».

Quasi in chiusura ecco Michele Emiliano che racconta così De Benedittis: «Seguo Corrado da tempo, da una lunghissima telefonata che mi ha permesso di metabolizzare questa personalità, una personalità forte, con la schiena dritta, che non si piega davanti a nessuno. Corato era rimasta fuori da questo fiume del cambiamento pugliese, per motivi che voi ben sapete. Domenica cambierà la storia di questa città». De Benedittis ha poi concluso il comizio con una promessa: «Faremo risplendere questa città tutti insieme, il bene comune della speranza sta arrivando, viva la Puglia viva Corato».

Alle 21 è il momento di Perrone. Inizialmente solo sul palco, ha esordito dedicando un primo pensiero ai suoi concittadini: «Non pensavo che a questa età avrei di nuovo affrontato una campagna elettorale simile. Ho messo da parte i miei desideri, le mie ambizioni e anche la mia famiglia per abbracciare nuovamente la mia città. Devo essere sincero, da quando sono andato a Roma ho perso un po’ quel contatto di un tempo, ma anche quando ero lì, il mio cuore era sempre rivolto a Corato» ha detto, dedicando poi parte del suo discorso descrivendo il suo approccio alla vita e alla politica: «Io vengo dal niente, ho vissuto la povertà sulla mia pelle e per questo riesco ad immedesimarmi e a capire chi è in difficoltà. Non ho mai avuto niente dall’alto e ciò che ho creato nella mia vita l’ho fatto sassolino dopo sassolino. Certo, la politica mi ha dato tanto in termini di visibilità e di conoscenze, tuttavia alla politica io ho dedicato la mia vita. Da quando sono andato via, Corato si è fermata e allora dobbiamo creare i presupposti affinché la situazione possa sbloccarsi».

Perrone è entrato poi nel merito delle vicende che hanno contraddistinto quest’ultima campagna elettorale energica e nient’affatto priva di insidie: «Non capisco perché oggi mi attaccano – ha dichiarato riferendosi ai suoi attuali avversari politici – Mi riferisco a Corrado De Benedittis: all’inizio sei venuto a propormi di candidarmi alla regione per fare tu il sindaco di Corato dicendomi, tanto sempre tu devi stare dietro. Ora se mi vieni contro, forse è perché non ho fatto quello che volevate». Duro l’attacco nei confronti del suo rivale politico e dell’intera coalizione che oggi lo sostiene: «Sono partiti divisi ed ora l’unica cosa che li unisce e il volermi battere a tutti i costi ma questo è un grave atto di incoerenza». E ancora: «Qui c’è da fare una scelta di campo: io intendo recuperare tutto il centrodestra moderato. È qui la scelta, una scelta di partiti, di coalizioni, di modo di vivere: noi vogliamo che il centrodestra si ritrovi guardando ai liberi professionisti, alle imprese, a chi si alza la mattina e deve trovare le risorse per mantenere gli impiegati. Non vogliamo l’assistenzialismo ma vogliamo dare opportunità di lavoro con dignità e in questo io sono stato sempre coerente».

L’ex sindaco di Corato ha poi esposto i progetti urbanistici con i quali, d’intesa con le forze di coalizione, intende rilanciare la città. Tra questi, la riqualificazione di via Castel del Monte sulla quale verrebbe introdotta una pista ciclabile e pedonale, la riqualificazione del cimitero comunale con una nuova pavimentazione in sampietrini e un nuovo arredo urbano, la riqualificazione delle periferie e, in particolare, di via Enrico Mattei, la riprogettazione dell’extramurale con l’eliminazione della siepe e l’introduzione di uno spartitraffico in cemento per dare più sicurezza e visibilità ai pedoni e ancora, la riprogettazione delle principali piazze coratine, piazza Cesare Battisti, piazza Indipendenza, piazza Grenoble e piazza Buonarroti, quest’ultime tre con l’introduzione di parcheggi sotterranei e, per ultimo, la valorizzazione dei beni artistici e culturali che contraddistinguono la nostra città, il trampolino con cui rilanciare l’economia locale.

«Non so quanto il Signore mi lascerà da vivere – ha concluso – ma state certi: se ho preso questo impegno lo porterò a termine perché mi sono assunto il compito di lasciare a Corato una nuova classe dirigente autonoma. Non sono per la rivoluzione ma per una rigenerazione. Il vero cambiamento lo farò io, lascerò a Corato un segno importante». Dopo queste dichiarazioni Perrone ha presentato sul palco i giovani ai quali intende affidare ruoli di spicco all’interno della sua futura amministrazione, sempre accompagnati da guide esperte: «Il futuro passa attraverso questa via. Lasceremo Corato in mani sicure. Datemi fiducia e con il mio impegno riporteremo Corato ad essere grande».

sabato 3 Ottobre 2020

(modifica il 20 Luglio 2022, 20:34)

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Flo Loop
Flo Loop
3 anni fa

Ok, ma a Capodanno chi suonerà in piazza???

Ettore  miscioscia
Ettore miscioscia
3 anni fa

Grande Gino

Ettore  miscioscia
Ettore miscioscia
3 anni fa

Corrado statt a cast

Gigi Gusto
Gigi Gusto
3 anni fa

Povero Perrone è arrivato alla frutta

Maurizio
Maurizio
3 anni fa

Mi sembra un remake del film : L’ora legale……..

DLR
DLR
3 anni fa

Bene bravi ma nel Vostro programma c'è anche la possibilità di poter cambiare le bandiere del Comune
che sono dei cenci appese alle aste. E' una vergogna e penso che non ci sia bisogno di eleggere un Sindaco per notare un simbolo nazionale ridotta a un cencio. Il nostro Commissario Prefettizio
entrando in Comune tutti i giorni non ha mai notato ciò?

Apartitico
Apartitico
3 anni fa

Ma Zingaretti poi è andato a fare un aperitivo o ad abbracciare un cinese come disse a febbraio scorso…
Dimenticavo vi ha anche detto dell'appalto da 11 milioni di euro x le mascherine sparite nel nulla?

Cataldo Ferrara
Cataldo Ferrara
3 anni fa

Ormai la campagna elettorale sta volgendo al termine, fare venire a Corato Zingaretti, ( non è andato neanche in Emilia Romagna, Bonaccini non l'ha voluto altrimenti avrebbe perso,) Emiliano (che ha giocato sulla pelle di 200 lavoratori precari e tali sono rimasti per pura campagna elettorale) penso che non siano questi gli argomenti o personaggi che possano cambiare la storia di Corato, la nostra città vuole i fatti e non le parole, quelle siamo capaci tutti di proferirle.

Mario lupo
Mario lupo
3 anni fa

Quando la volpe non arriva all’uva…… dice che è acerba. E basta se i risultati corrispondono a quello che ho visto nelle piazze ieri sera………..

Giulia
Giulia
3 anni fa

Corato è Corrado! Forza!!!