Cronaca

​Processo scontro treni 12 luglio 2016: in aula il video della strage

La Redazione
La tragedia sui binari tra Corato e Andria
I parenti delle vittime piangono durante la visione del filmato. Prossima udienza il 9 ottobre
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Il filmato della strage del 12 luglio 2016, quando alle 11.06, al km 51 della linea a binario unico di Ferrotramviaria tra Andria e Corato, si scontrarono i treni ET1016 (diretto da Corato a Andria) ed ET1021 (da Andria a Corato). Le carrozze ridotte come scatole accartocciate, i vagoni vuoti e spettrali e, fuori, sul terreno tra gli ulivi, i corpi senza vita di 23 tra passeggeri e ferrovieri, coperti da teli. I soccorritori che cercano tra le lamiere altri corpi. È notte quando con mezzi meccanici si rimuovono, pezzo per pezzo, le lamiere per accertarsi che non ci siano altre persone nei vagoni.

Il video di 8 minuti e 28 secondi è stato proiettato, questa mattina, nell’aula bunker del carcere di Trani durante una nuova udienza del processo per il disastro ferroviario del 12 luglio 2016, che vede imputate 17 persone e una società. Lo ha illustrato il primo teste chiamato a testimoniare dall’accusa, Giovanni Meroli, sostituto commissario in servizio alla polizia giudiziaria del compartimento Polfer di Bari, intervenuto sul luogo dello scontro.

Il video è stato realizzato con le immagini filmate da terra e da un elicottero della polizia scientifica. Durante la proiezione delle immagini il silenzio dell’aula bunker è stato rotto dal pianto sommesso dei parenti delle vittime, che da più di tre anni chiedono giustizia per i loro cari. Tra le cose chiarite dal sostituto commissario della Polfer, durante la deposizione, anche il fatto che la linea nel tratto dell’incidente non aveva sistemi automatici di blocco, ma si ricorreva a quello telefonico. Meroli, verbali alla mano, ha anche ricostruito le azioni dei capistazione in servizio a Corato e Andria la mattina dell’incidente.

A conclusione dell’udienza di oggi, il Tribunale collegiale di Trani ha disposto la trascrizione delle telefonate intercorse tra il dirigente centrale (dcc) di Bari e le stazioni di Andria e Corato della linea Ferrotramviaria, nelle ore a ridosso dell’incidente ferroviario del 12 luglio 2016, costato la vita a 23 persone e il ferimento di altre 51. Questo in seguito alle eccezioni sollevate dalle difese in merito all’acquisizione delle stesse telefonate (in tutto 16), in parte già trascritte dagli ispettori della Polfer. Le telefonate, una volta trascritte, saranno ascoltate in aula alla presenza degli ispettori che le hanno acquisite nei giorni successivi all’incidente e già esaminate. L’incarico al perito per la trascrizione sarà conferito in occasione della prossima udienza del 9 ottobre, quando saranno citati anche altri 9 testi dell’accusa. Si tratta di altri agenti della polizia scientifica e di personale di terra delle stazioni di Andria e Corato.

Nel processo, iniziato l’11 aprile scorso davanti al Tribunale di Trani, sono imputate 17 persone: si tratta di dipendenti, dirigenti e vertici di Ferrotramviaria (che gestisce la linea ferroviaria teatro dell’incidente), di un dirigente del Ministero dei Trasporti e di due direttori dell’Ustif di Puglia, Basilicata e Calabria (che si occupa delle linee ferroviarie in concessione). Rispondono a vario titolo dei reati di disastro ferroviario, omicidio colposo e lesioni gravi colpose, omissione dolosa di cautele, violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro e falso. Imputata anche la società Ferrotramviaria, che risponde in qualità di persona giuridica per la responsabilità amministrativa nei reati contestati, a vario titolo, ai suoi dipendenti.

Sono costituite come parti civili (solo nei confronti delle persone fisiche) la Regione Puglia, i Comuni di Corato, Andria e Ruvo di Puglia, le associazioni Acu, Ubf, Codacons, Confconsumatori, Anmil e Gepa, oltre ai parenti delle vittime e ai passeggeri sopravvissuti (ad eccezione di quanti hanno ritirato la costituzione dopo aver già ottenuto i risarcimenti danni dall’assicurazione). Ferrotramviaria, Ministero dei Trasporti e Regione Puglia sono stati citati in qualità di responsabili civili.

mercoledì 2 Ottobre 2019

(modifica il 21 Luglio 2022, 12:42)

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