L’olio extravergine d’oliva, prodotto principe del territorio, di cui sono note le straordinarie proprietà nutritive e terapeutiche, sarà il protagonista della prima edizione della Festa dell’olio e degli antichi sapori.
Non solo olio. L’evento è una vetrina per tutti i prodotti e i sapori del territorio, che da sempre connotano le nostre tradizioni gastronomiche e culinarie. La manifestazione, ideata ed organizzata dall’associazione Pan (Ambiente, progresso, natura) con il supporto del foodblogger coratino Michele Mastropasqua di Viaggiamagusta.com e con il patrocinio del Comune di Corato, è in programma sabato 18 e domenica 19 in piazza Sedile e largo Abbazia, nel cuore del centro cittadino.
Nella giornata di sabato, alle 17, è in programma un incontro divulgativo presso la Biblioteca comunale per approfondire le virtù nutritive dell’olio d’oliva e la sua importanza nella dieta mediterranea. Interverranno: la presidente dell’associazione Pan, Antonella Muggeo, Ivana Pomodoro, nutrizionista, Antonio Guglielmi, accompagnatore naturalistico ed esperto di tematiche ambientali, Michele Mastropasqua, food blogger, Vincenzo Florio, campione del mondo di pizza e presidente di International pizza Academy. Modera Rosalba Matarrese, giornalista e collaboratrice della Gazzetta del Mezzogiorno.
Già nella giornata di sabato sarà possibile visitare i numerosi stand allestiti, degustare le delizie gastronomiche del territorio, acquistare prodotti e manufatti. La festa dell’olio e degli antichi sapori proseguirà per tutta la giornata di domenica. Ampio spazio nell’evento a Vincenzo Florio, consulente food e beverage, pizzaiolo che delizierà i presenti con i suoi show coking e pizze per tutti i gusti e i palati.
Media partner dell’iniziativa: Frantoio Tiziano olio d’autore, Viaggiamagusta.com, CoratoLive.it, Telesveva, Cookin Italia.
Le potenzialità turistiche e di accoglienza enogastronomica avrebbero dovuto costituire la carta vincente del mezzogiorno, Invece, dal dopoguerra in poi, si sono fatte, da parte del governo, delle scelte, dovute all'incapacità dei nostri rappresentanti centrali e periferici, che hanno favorito l'industrializzazione e l'emigrazione. In parallelo alle iniziative descritte, si sarebbero dovute attuare anche politiche sociali, che permettessero al sud di emanciparsi socialmente e culturalmente. Questo non è avvenuto, ed esistono ancora differenze abissali nel comportamento educativo tra zone e zone d'Italia tali da vanificare spesso, agli occhi della gente, quelle spinte di entusiasmo, fra le quali le varie fiere e sagre, che cercano di dare al sud un'impronta diversa da quella stereotipata.