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San Cataldo, il programma dei festeggiamenti di oggi

La Redazione
San Cataldo in chiesa Matrice
Su via Duomo si terrà un'edizione straordinaria della "Festa delle Autoproduzioni" dalle ore 9 alle 22.30. A partire dalle 20.30 intrattenimento musicale con "One man band Pippo di Pantaleo e le sue marionette a tavoletta"
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Come accade da secoli, per tradizione oggi a Corato si festeggia San Cataldo, la seconda delle tre giornate dell’anno dedicate al Patrono.

La festa di oggi arriva dopo il primo appuntamento, quello dell’8 marzo, giornata in cui la Chiesa fa memoria della morte del santo. Oggi ricorre invece l’anniversario del ritrovamento delle sacre spoglie di San Cataldo nella cattedrale di Taranto. Ad agosto, la domenica successiva al 15, arriverà invece la festa patronale estiva in cui sacro e profano si mescolano alle luminarie e alle note della banda.

Gli appuntamenti di oggi
Dalla collaborazione tra il vicario zonale, don Peppino Lobascio, la Deputazione Maggiore di San Cataldo e la Pro Loco “Quadratum”, è nato un programma socio-culturale più articolato rispetto ad altri anni.

Su via Duomo si terrà un’edizione straordinaria della “Festa delle Autoproduzioni” dalle ore 9 alle 22.30. A partire dalle 20.30, sempre su via Duomo “Rita, Bob & Me”, intrattenimento musicale di strada realizzato da “One man band Pippo di Pantaleo e le sue marionette a tavoletta”. Inoltre sarà possibile fare delle visite guidate al campanile della chiesa Matrice nei seguenti orari: 20.30, 21.15, 22 e 22.45 (per prenotazioni 368.7099065 – 333.8497742).

Per consentire lo svolgimento delle attività via Duomo è stata interdetta al traffico veiocolare dalle 9.30 di questa mattina.

Perché San Cataldo è il patrono di Corato
La storia del vescovo di Taranto si incrocia con quella di Corato, come vuole la tradizione, sul finire del 15esimo secolo, nel 1483 per la precisione. L’episodio a cui si fa riferimento è quello raffigurato anche all’interno della parrocchia Incoronata che ha come protagonista il contadino Quirico Trambotto.

Lo studioso Nicola Fiore nel suo volume “Storia di Corato” riporta che «Trambotto si era recato fuori le mura con i buoi ad arare il campo. Mentre lavorava gli apparve la luminosa figura di un vescovo col pastorale in mano: era San Cataldo vescovo di Taranto. Il Santo disse al contadino che la peste sarebbe cessata se si innalzava una Chiesa nel punto in cui i buoi, l’indomani arando di nuovo, sarebbero caduti a terra e che inoltre gli appestati sarebbero guariti toccando il miracoloso mantello del Santo, dato al Trambotto.

Il contadino, tornato in paese, gridò al miracolo, tra la meraviglia e la fede della spaurita gente di Corato, decimata dalla peste. Il mattino dopo, alla presenza di un gran numero di cittadini, accorsi a vedere l’evento miracoloso, il contadino arò ancora. E tra lo stupore di tutti, i buoi caddero a terra. San Cataldo aveva manifestato a tutti il suo prodigioso intervento».

In quel punto è sorta la prima cellula originaria dell’attuale chiesa dell’Incoronata nonché palazzo San Cataldo, oggi noto a tutti come il Palazzo di città, un tempo convento francescano.

martedì 10 Maggio 2016

(modifica il 24 Luglio 2022, 9:50)

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