Politica

Un “asso di bastoni” per «far rinascere la destra». Arbore: «Alle comunali andremo da soli»

Vincenzo Pastore
Un "asso di bastoni" per «far rinascere la destra»
L'obiettivo è chiaro: rispolverare una «vera destra», che non si identifica nei partiti di centrodestra presenti oggi sul palcoscenico locale e nazionale. Alle elezioni comunali di maggio: «Si andrà da soli, sarà il popolo a giudicare»
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L’Asso di bastoni arriva anche a Corato. Non per una partita a carte ma per «far rinascere la destra» nella scena politica.

Dopo Trani e Barletta, il movimento fondato dall’ex sindaco di Trani, Pinuccio Tarantini, e dall’avvocato Carmine di Paola, è stato presentato ieri sera nella nostra città, nella sede di corso Mazzini.

L’obiettivo è chiaro: rispolverare una «vera destra», che non si identifica nei partiti di centrodestra presenti oggi sul palcoscenico locale e nazionale. All’orizzonte le elezioni comunali di maggio: «Si andrà da soli, sarà il popolo a giudicare», ha annunciato Savino Arbore. In prima fila tra il pubblico, l’ex sindaco, Renato Bucci, applaudito quando è stato nominato.

Uno dei fondatori del movimento è Salvatore Cannillo, ex consigliere comunale del Pdl, tra i due esponenti della vecchia maggioranza, insieme a Carlo Roselli, a non aver firmato il documento dei tredici consiglieri che ha sfiduciato Bucci lo scorso novembre. «A Corato è venuta a mancare la destra – ha dichiarato visibilmente emozionato nella sua prima uscita pubblica degli ultimi mesi – Non prendiamo le distanze da nessuno ma siamo autonomi nel nostro cammino».

La figura di Cannillo è stata molto “chiacchierata” dopo la scelta di rottura rispetto al suo ex partito e più di qualcuno ha ipotizzato un ritorno da “figliol prodigo” tra le fila della nuova Forza Italia.

«Nessun ritorno – si è affrettato a precisare – in politica non ci sono nemici ma avversari. Non ho condiviso quel vile atto contro Bucci: non si può mandare all’aria la volontà popolare, il sindaco va sfiduciato nelle sedi opportune. Contiamo di presentarci alle prossime elezioni ma oggi non pensiamo di condividere qualcosa con il centrodestra».

Al suo fianco, Pinuccio Tarantini e Savino Arbore, quest’ultimo al rientro nel panorama politico coratino.

«Abbiamo pochi denari ma tanti bastoni nelle nostre mani per fare buona politica», ha spiegato l’ex consigliere del Pdl e prim’ancora di Alleanza nazionale. Davanti a lui c’era una platea nostalgica dei tempi del Movimento sociale italiano. E Arbore ha toccato le corde più care ai militanti missini: «C’è una polverizzazione della destra italiana: ma quante ne abbiamo? L’ultimo baluardo è Fratelli d’Italia ma la destra non ha mai avuto così poca rappresentanza in Parlamento. Forza Italia e Nuovo centrodestra non sono né destra né centrodestra ma sono di centro. Oggi facciamo rinascere una destra che ha caratterizzato Corato e non si vergogna».

Inequivocabili le figure di riferimento nel pantheon dell’Asso di bastoni: Giorgio Almirante, di cui Arbore rievoca i tempi dal secondo dopoguerra alla fine negli anni Ottanta, e Gino Di Gennaro.

«Il miglior sindaco di questa città – hanno rivendicato in coro Arbore e Cannillo – un galantuomo al pari di Gaetano Olivieri». Non a caso la sezione dell’Asso di bastoni sarà intitolata proprio all’ex sindaco, per due mandati, negli anni novanta.

Ed è proprio a quell’esperienza di governo che Arbore si riferiva quando ha tuonato: «Nel 1997 viene rieletto ma sarà proprio la sua coalizione a buttarlo fuori da Palazzo San Cataldo con la raccolta di firme, lo strumento più vigliacco per destituire un sindaco», è stata la sua bordata con evidente allusione a quanto accaduto con Bucci.

L’Asso di bastoni deve i suoi natali, tra gli altri, a Pinuccio Tarantini, ex sindaco di Trani ma di origine coratina. «Il nome del movimento ha suscitato curiosità ma fa parte della tradizione italiana e napoletana visto che l’asso di bastoni ha sempre avuto un certo rilievo nei giochi di carte. Questo più che un partito è un movimento culturale», ha chiarito. La tradizione nostalgica del passato proiettata verso il futuro: è stato questo il messaggio lanciato da Tarantini.

«A Corato la destra ha sempre avuto successo perché la dedizione al lavoro, il legame alle tradizioni e alla famiglia è sempre stato molto forte. La gente ama essere rappresentata da questi valori». L’ex primo cittadino di Trani ha sottolineato più volte l’idea «di politica come più alta forma di volontariato e l’Msi aveva nello statuto questa visione spirituale».

Inevitabile un passaggio sulla caduta dell’amministrazione Bucci: «Quando un sindaco viene sfiduciato i casi sono due: o tradisce la fiducia degli elettori o c’è una vendetta perché un sindaco è oggetto di ricatto». Tarantini ha poi passato in rassegna i grandi temi dell’agenda politica italiana: la legge elettorale («gli uomini vengono prima, o si è approfittatori o persone perbene»), l’Unione europea («l’Italia è in svendita, l’Europa è una gigantesca banda che specula sul nostro lavoro»), i marò («le loro parole non le ho sentite da nessun politico»), i grillini e il caos alla Camera («sono un movimento transitorio, Bankitalia è stata già venduta negli anni ‘90»), lo “ius soli” («siamo nettamente contrari»). Stilettate a Gianfranco Fini e Gabriella Carlucci, considerati entrambi dei «traditori».

Applausi scroscianti, infine, sono arrivati per Pinuccio Vangi, storico esponente dell’Msi, scomparso qualche mese fa e Pinuccio Tandoi, presente alla serata e ultimo consigliere provinciale missino.

sabato 1 Febbraio 2014

(modifica il 26 Luglio 2022, 1:45)

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NicolaDiRaffae1
NicolaDiRaffae1
10 anni fa

Sono scomparsi i valori e gli ideali di una volta. La politica attuale non è più in mistero. Tanti magna magna e la voglia di fregarsene assolutamente di chi li elegge. Andiamo avanti così, fra qualche anno il terzo mondo ci supererà in civiltà.