Attualità

Il Liceo Oriani in visita al quartiere ebraico di Trani

Domenico Piccione
A guidare i ragazzi nelle vie nevralgiche di quella che era la grande potenza ebrea nel capoluogo tranese è stato Abramo Zecchillo , responsabile e pastore della stessa sinagoga.
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E’ trascorso un mese dal 27 Gennaio, giorno della Memoria, ricorrenza istituita al Parlamento italiano che ha in tal modo aderito alla proposta internazionale di dichiarare il 27 gennaio come giornata per commemorare le vittime del nazionalsocialismo e dell’Olocausto.
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rnRicordare per non dimenticare : questo lo spot utilizzato e sentito dai mass media e dalle istituzioni politiche in riferimento alla terribile Shoah.

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Parole che si sono trasformati in atti concreti al Liceo “ A. Oriani ” con la visita al quartiere ebraico della vicina città di Trani. Grazie alla preziosa coordinazione della prof.ssa Laura Castrigno, le classi liceali hanno avuto la possibilità di visitare ed entrare a contatto con una realtà molto diversa ma sicuramente molto interessante.
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rnA guidare i ragazzi nelle vie nevralgiche di quella che era la grande potenza ebrea nel capoluogo tranese è stato Abramo Zecchillo , responsabile e pastore della stessa sinagoga in cui è avvenuto l’incontro con gli alunni del Liceo.
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rn«In passato la presenza della comunità ebraica nella città di Trani – ha spiegato Zecchillo- è stata molto importante : basti pensare che l’80% del commercio era gestito da ebrei e quindi la conseguente influenza di essi nella cittadina. L’odierna villa comunale,infatti, è stato il primo cimitero ebreo e i sette palazzi antichi ebraici presenti ancora oggi testimoniano il grande dominio della stessa comunità, stroncata fisicamente da una minoranza che conosciamo tutti».
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rnObiettivo di questo progetto, suggerito anche dal P.O.F. (Piano dell’offerta formativa, ndr) è anche la conoscenza del territorio ma soprattutto la conoscenza, il rispetto e il confronto con le altre religioni per evitare il ripetersi di pagine storiche così truculente.
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rn«Il popolo ebreo – ha detto il pastore durante l’incontro nella sinagoga in cui ha illustrato la storia dell’ebraismo dalle origini fino ai giorni nostri – è sempre vissuto con la minaccia , il pericolo per una sua distruzione e non mi riferisco solo allo sterminio che si è avuto con Hitler.
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rnSono stati in tanti a programmare e calcolare scientificamente l’estinzione di un popolo sacerdotale che si distingue dagli altri per il suo modo di vivere e pensare. Mi riferisco ai faraoni che tramite il lavoro massacrante (si arrivava anche alle 16-18 ore lavorative giornaliere) miravano alla non-riproduzione dei figli di Abramo. Fallito però questo tentativo, fu ordinato di uccidere tutti i primogeniti della stirpe ebrea». 
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rnInevitabile,dunque, il riferimento alla storia “epica” di Mosè, ebreo, cresciuto in Egitto: vedendo il suo popolo andare in rovina fu costretto a scappare dopo aver ucciso un egiziano reo di aver denigrato e ammazzato ingiustamente un ebreo.

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Ma la sua fuga si rivelò momentanea poiché tornò in Egitto per condurlo nella Terra Promessa dopo aver attraversato,con l’aiuto del Signore, quel Mar Rosso che,permettendo prima il passaggio agli ebrei, annientò il faraone e i suoi uomini.
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rn«Ogni bambino è ebreo da subito visto che all’ottavo giorno si compie al neonato l’atto della circoncisione : è il patto di sangue tra il Signore e l’uomo che vuole seguirlo. Tuttavia non credo che ci sia una religione che sia migliore o superiore ad un’altra e credo che tutti i popoli sono nella salvezza. Aspetto,però, di estrema importanza è il monoteismo che,secondo me, non deve mai venire meno».
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rnLa stessa città di Trani è rimasta molto legata a queste tradizioni e queste origini tanto che la toponomastica è rimasta intatta negli anni. Trani,inoltre, è il faro dell’ebraismo in tutta la Puglia, ma anche nel mondo. Il più antico codice ebraico,infatti, è nato a Trani da Isaia il Giovane e sono due i grandi maestri dell’ebraismo mondiale che vi hanno vissuto: Isaia da Trani nel tredicesimo secolo e Mosè da Trani nel sedicesimo secolo.
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rnNella storia più recente vediamo che nel 1940 in Puglia si ebbe a Sannicandro Garganico un episodio di conversione collettiva che ha portato numerosi pugliesi in Israele e la piccola comunità ebraica di Trani è oggi un riferimento per tutta la regione. Anche Abramo Zecchillo è tornato sul delicato tema delle conversioni che nelle ultime settimane è diventato più che mai attuale, non risparmiando una stilettata al mondo cattolico.
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rn«Innanzitutto è fondamentale dire che il popolo ebraico,anche in terra d’Egitto, non ha mai abbandonato la sua lingua perché perdere il proprio linguaggio significa distruggere la propria cultura. In passato ci sono stati svariati tentativi di conversione forzata delle comunità ebraiche al cattolicesimo, tentativi non andati a buon fine.
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rnIn questi giorni però, è successo qualcosa di importante che ha scosso il mondo ebraico : Benedetto XVI ,infatti, ha attuato una modificazione della preghiera per gli ebrei contenuta nell’ultima versione del messale pre-conciliare (la cosiddetta messa in latino). L’invito del pontefice a riconoscere Gesù Cristo come salvatore ha fatto calare il gelo tra le istituzioni ebraiche e quelle cattoliche dopo oltre 40 anni di dialogo».
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Una visita, un incontro dai risvolti positivi poiché a permesso ai ragazzi sia la conoscenza e il senso di appartenenza al territorio sia di effettuare un confronto costruttivo con una realtà diversa, in un mondo che conosce sempre più la parola guerra e sembra aver dimenticato il significato dei termini rispetto e tolleranza.

giovedì 28 Febbraio 2008

(modifica il 13 Luglio 2022, 16:55)

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centrouria
centrouria
16 anni fa

mi chiamo Francesco Pirozzi sono il Direttore di un Centro Cristiano sito in Napoli volevo dire che
DIO disse riferendosi ad Israele che quello sarebbe stato il suo popolo quindi appartenere a DIO significa anche diventare Spiritualmente Cittadino Ebreo .
Non a caso Gesù ha detto che noi siamo stati innestati……
questo per dire che bisogna amare ISRAELE pregare per questo popolo e sentirsi vicino a loro.
che DIO vi BENEDICA .

centrouria
centrouria
16 anni fa

mi chiamo Francesco Pirozzi sono il Direttore di un Centro Cristiano sito in Napoli volevo dire che
DIO disse riferendosi ad Israele che quello sarebbe stato il suo popolo quindi appartenere a DIO significa anche diventare Spiritualmente Cittadino Ebreo .
Non a caso Gesù ha detto che noi siamo stati innestati……
questo per dire che bisogna amare ISRAELE pregare per questo popolo e sentirsi vicino a loro.
che DIO vi BENEDICA .