Continua il dibattito che da qualche giorno sulle nostre pagine sta interessando le iniziative poste in essere in favore dei disabili a Corato.
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rnDopo l’articolo di Giulio D’Imperio e le dichiarazioni della Cooperativa Co.Han.S.I.E., giunge in redazione la lettera di un genitore che, pur avendoci rivelato la propria identità, per motivi spiegati nella sua stessa lettera preferisce apparire con il solo nome di battesimo.
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"Gentile redazione di CoratoLive.it,
rnmi chiamo Nicola… anche se preferirei tantissimo che il mio nome non fosse pubblicato, per un ragione che spiegherò più in là! In riferimento agli articoli relativi alle "iniziative estive per i diversamente abili" vorrei raccontare la mia personale esperienza.
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rnPer vari motivi ogni anno scelgo, almeno per il mese di luglio, di far trascorrere ai miei due figli (di nove e undici anni) un c.d. "periodo di vacanza" presso una delle tante strutture presenti a Corato, strutture che hanno come scopo primario quello di far divertire e, perchè no, anche far crescere con le iniziative più varie. A dir la verità tali iniziative, che hanno tutte la peculiarità di provenire dal "privato", risultano essere fotocopia una dell’altra, ma, vivaddio, ben vengano!
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rnQuest’anno, complice la società Polis di pallavolo, scopro una ennesima iniziativa, quella organizzata dalla Cohansie… l’iniziativa mi attira ed iscrivo i miei due figli.
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rnL’iniziativa mi attira soprattutto perchè scopro che questo c.d. "campo estivo" raccoglierà sia ragazzi che, grazie a Dio, non hanno alcun problema sia ragazzi che, ahimè, qualche problema ce l’hanno… una bellissima iniziativa, a mio parere, perchè da buon genitore (spero!) è positivo far conoscere ai nostri figli "senza problemi" che ci sono ragazzi che, senza alcuna colpa, hanno problemi più o meno gravi, insomma ho scelto il campo estivo organizzato dalla Cohansie convinto che tale esperienza faccia "crescere" i miei due ragazzi.
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rnAl termine di questa esperienza sono più che mai soddisfatto: mio figlio di 11 anni, ad esempio, è orgoglioso di aver dato una mano ai ragazzi meno fortunati, mi ha chiesto finanche "mi piacerebbe fare il volontario", il genitore di una ragazza si è complimentato con lui e con noi "siete dei bravi genitori"… ecco il motivo per cui non vorrei che il mio nome fosse pubblicato, non sono qui per "vantarmi"!
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rnMa, volete sapere quanti ragazzi "normali" (scusate il termine) hanno partecipato all’iniziativa Cohansie? Beh, solo 2, dico solo 2, sì i miei due figli, i bravi genitori coratini nel momento che hanno scoperto che l’iniziativa prevedeva la presenza anche di disabili hanno gentilmente boicottato, scegliendo per i loro figli le tantissime altre occasioni di divertimento, scegliendo di non farli crescere, il classico "si predica bene e si razzola male", le classiche due facce, una davanti "peccato per quei ragazzi, perchè non aiutarli" e l’altra di dietro "e che m’interessa"… poi non parliamo di "integrazione", di "iniziative"…
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Le occasioni di integrare diversamente abili e non, le iniziative per far vivere i ragazzi "meno fortunati" con i nostri figli senza problemi ci sono, non è il Comune o lo Stato a creare "integrazione" ed "iniziative", siamo noi, genitori in primis, a dover credere e a far credere ai cittadini di domani che esiste purtroppo il problema della disabilità, che la vita non è tutta rose e fiori, che, in fondo lo Stato è fatto dai cittadini e non dai politici… e se i cittadini, i genitori dei cittadini di domani, continueranno ad agire in tal maniera, beh abbiamo perso una grande battaglia!
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rnRingrazio la Cohansie e l’iniziativa estiva per aver fatto diventare un pochino più (per la loro età) i miei due ragazzi!"